In Senegal tra teranga e caffè touba: alla scoperta dei volti della cooperazione
Un agosto all’insegna della teranga (ospitalità in lingua wolof), tra Dakar e il resto del Senegal. Il mio scopo, cogliere l’opportunità offerta dall’associazione di quartiere Amis de l'Unitè 7 di aderire al progetto “Fatti adottare da una famiglia africana", esperienza unica per dare un proprio contributo e conoscere la reale quotidianità senegalese, nelle sue difficoltà e nelle sue gioie, soggiornando per qualche giorno a Dakar tra i membri dell'associazione. Un soggiorno volto anche a conoscere una serie di progetti portati avanti dalla stessa Adu7 e da altre ong e associazioni senegalesi e italiane in loco, tra cui “Fratelli dell’Uomo” (organizzazione non governativa di cooperazione internazionale nata in Italia nel 1969 e appartenente al gruppo Frères des hommes) che sostiene AdU7 in un recente progetto di avvio di fondo di microcredito, oltre a finanziare altri progetti nel Paese. Tra i vari incontri e visite poi, quelle alla sede della ong Intermondes, partner locale di FdU, della "Maison de la Femme" nella periferia di Malicke, e infine presso l’Associazione dei recuperatori nella discarica di Mbeubess, due realtà di beneficiari del progetto di microcredito che coinvolge diverse corporazioni di mestieri di tutta la banlieue.
Come ogni anno il 15 agosto, Amis de l'Unitè ha poi organizzato una festa nel quartiere. Bambini e ragazzi si sono cimentati in una serie di giochi a premi, dalla corsa coi sacchi alla mosca cieca, alle freccette al tiro alla fune; al dover nel minor tempo possibile travasare, con l’ausilio di bicchieri di carta, dell’acqua da una bottiglia all’altra. Un modo creativo e divertente per distribuire giocattoli ai bambini e vestiti alle donne.