Una giornata a Pyongyang tra parchi acquatici e inchini al 'caro leader'
Una bambina con la mascherina sul volto assiste a una partita di pallavolo improvvisata per le strade di Pyongyang. Fa freddo e sulla capitale della Corea del Nord è caduta la prima neve dell'anno che ha imbiancato i giardini lungo il fiume Pothong sorvegliati a distanza dal Ryugyong, l'hotel fantasma da tremila camere e 105 piani. La città sembra deserta se vista dalla maestosa piazza Kim Il Sung che ospita le parate dedicate ai Leader e al partito, ma gli autobus sono carichi di persone che tornano a casa dal lavoro, qualcuno percorre frettolosamente i sottopassaggi, numerosi a Pyongyang. Alcune studentesse si inchinano davanti al Grande Leader, ritratto in un murale colorato, altre spazzano attente le scale che portano alla lastra di pietra con incise sopra le parole di un suo discorso. Qualcuno si rilassa dopo il lavoro nei parchi di divertimento della capitale. Al Munsu Water Park, i ragazzi giocano a pallavolo nella palestra dai muri dipinti con scene naturali, le donne e i bambini sguazzano in una delle tante piscine, un uomo aspetta il suo turno dal barbiere. Accanto i tagli proposti, gli unici possibili. Così vuole il leader supremo della Repubblica Popolare Democratica di Corea Kim Jong-un.