Giappone, il Papa ai giovani su competitività e anima: "Non guardatevi troppo allo specchio"
"L'amicizia tra di voi e la vostra presenza qui ricorda a tutti che il futuro non è 'monocromatico', ma che, se ne abbiamo il coraggio, è possibile guardarlo nella varietà e diversità degli apporti che ciascuno può dare", è un passaggio dell'intervento di Papa Francesco rivolto ai 900 ragazzi che l'hanno accolto nella Cattedrale di Santa Maria a Tokyo
Novecento giovani hanno animato la Cattedrale di Santa Maria a Tokyo. In un linguaggio diretto, il Pontefice ha affrontato diversi temi partendo dall'anima "Non guardatevi troppo allo specchio", passando per l'accoglienza, nel paese vigono leggi restrittive, fino all'eccesso di competitività che nel Sol Levante spinge molti giovani all'isolamento e persino al suicidio. "È abituale vedere che una persona, una comunità o persino un'intera società possono essere altamente sviluppate all'esterno, ma con una vita interiore povera e ridotta, con l'anima e la vitalità spente. Tutto diventa noioso", ha sottolineato il Papa. "Quanta gente nel mondo è materialmente ricca, ma vive come schiava di una solitudine senza eguali", ha aggiunto Bergoglio.
"Chi non ride diventa uno zombi" ha proseguito il Pontefice affrontando una delle passioni che contraddistingue il mondo giovanile e in particolare i giapponesi: i selfie. "Hanno inventato tante cose ma grazie a Dio non ci sono ancora i selfie dell'anima", ha dichiarato Francesco. "Per essere felici, dobbiamo chiedere aiuto agli altri, che la foto la faccia un altro, cioè uscire da noi stessi e andare verso gli altri, specialmente i più bisognosi", ha continuato. "Per crescere, per scoprire la nostra identità, bontà e bellezza interiore, non possiamo guardarci allo specchio", ha detto aggiungendo a braccio scherzando: "Non guardate troppo voi stessi, non guardatevi troppo allo specchio, avete il rischio di guardarvi troppo e rompere lo specchio!".
"So che tra di voi ci sono giovani di altre nazionalità, alcuni di loro cercano rifugio. Impariamo a costruire insieme la società che vogliamo per il domani", ha continuato Bergoglio: "Con noi qui c'è un piccolo gruppo di rifugiati; la vostra accoglienza testimonierà che per molti possono essere estranei, ma per voi si possono considerare fratelli e sorelle". "Vi chiedo di stendere le braccia dell'amicizia e di accogliere quelli che vengono, spesso dopo grandi sofferenze, a cercare rifugio nel vostro Paese". L'appello del Pontefice è rivolto a tutto il Giappone, dove, come spiega Caritas Japan, vi sono norme molto restrittive, tanto che soltanto 42 persone nel 2018 hanno ottenuto lo status di rifugiati.
La Cattedrale di Santa Maria, intitolata all'Immacolata, vanta una storia capace di legare la cultura occidentale a quella orientale. Si trova nel quartiere Bunkyo, costruita nel 1899 in stile gotico, in legno, divenuta Cattedrale nel 1920, fu distrutta nel 1945 durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La nuova chiesa è stata progettata dall'architetto Kenzo Tange (il progettista del Memoriale della Pace di Hiroshima, ndr) nel 1960 e inaugurata nel 1964. Ha una struttura modernista ed è la più grande del Giappone. È alta circa 40 metri e il campanile si spinge fino a raggiungerne i 60. Sopra l'ingresso principale, su una doppia cantoria, si trova l'organo a canne Mascioni Opus 1165, costruito nel 2004 su progetto dell'organista italiano Lorenzo Ghielmi.
"Chi non ride diventa uno zombi" ha proseguito il Pontefice affrontando una delle passioni che contraddistingue il mondo giovanile e in particolare i giapponesi: i selfie. "Hanno inventato tante cose ma grazie a Dio non ci sono ancora i selfie dell'anima", ha dichiarato Francesco. "Per essere felici, dobbiamo chiedere aiuto agli altri, che la foto la faccia un altro, cioè uscire da noi stessi e andare verso gli altri, specialmente i più bisognosi", ha continuato. "Per crescere, per scoprire la nostra identità, bontà e bellezza interiore, non possiamo guardarci allo specchio", ha detto aggiungendo a braccio scherzando: "Non guardate troppo voi stessi, non guardatevi troppo allo specchio, avete il rischio di guardarvi troppo e rompere lo specchio!".
"So che tra di voi ci sono giovani di altre nazionalità, alcuni di loro cercano rifugio. Impariamo a costruire insieme la società che vogliamo per il domani", ha continuato Bergoglio: "Con noi qui c'è un piccolo gruppo di rifugiati; la vostra accoglienza testimonierà che per molti possono essere estranei, ma per voi si possono considerare fratelli e sorelle". "Vi chiedo di stendere le braccia dell'amicizia e di accogliere quelli che vengono, spesso dopo grandi sofferenze, a cercare rifugio nel vostro Paese". L'appello del Pontefice è rivolto a tutto il Giappone, dove, come spiega Caritas Japan, vi sono norme molto restrittive, tanto che soltanto 42 persone nel 2018 hanno ottenuto lo status di rifugiati.
La Cattedrale di Santa Maria, intitolata all'Immacolata, vanta una storia capace di legare la cultura occidentale a quella orientale. Si trova nel quartiere Bunkyo, costruita nel 1899 in stile gotico, in legno, divenuta Cattedrale nel 1920, fu distrutta nel 1945 durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La nuova chiesa è stata progettata dall'architetto Kenzo Tange (il progettista del Memoriale della Pace di Hiroshima, ndr) nel 1960 e inaugurata nel 1964. Ha una struttura modernista ed è la più grande del Giappone. È alta circa 40 metri e il campanile si spinge fino a raggiungerne i 60. Sopra l'ingresso principale, su una doppia cantoria, si trova l'organo a canne Mascioni Opus 1165, costruito nel 2004 su progetto dell'organista italiano Lorenzo Ghielmi.