Canzoni e nostalgia, lo Zecchino d'Oro compie 60 anni
Chi non ha mai cantato “Quarantaquattro gatti”, “Il coccodrillo come fa?”, “Il pulcino ballerino”, “Volevo un gatto nero”?
Il 24 settembre 1959 andava in onda la prima puntata dello Zecchino d’Oro. A condurre la trasmissione, una sorta di Festival di Sanremo per i bambini, c'era Cino Tortorella, alias il Mago Zurlì, che rimase al timone per anni. Un altro volto legato indissolubilmente alla trasmissione è quello di Mariele Ventre, maestra di canto e direttrice del coro dell’Antoniano di Bologna che preparava i piccoli musicalmente.
Allo Zecchino d’Oro sono legate alcune della canzoni per bambini più famose della storia della musica italiana, da “Quarantaquattro gatti” a “Il coccodrillo come fa?”, da “Il pulcino ballerino” a “Volevo un gatto nero”.
Tortorella strutturò la prima edizione dello Zecchino d'Oro come una successione di momenti rievocativi della favola di Pinocchio, sino al momento in cui in scena si faceva rivivere la nascita dell'albero degli zecchini d'oro, da cui la rassegna canora prese il nome. "Lettera a Pinocchio" (famosissimo l'incipit "Carissimo Pinocchio, amico dei giorni più lieti), dedicata al famoso burattino di legno, scritta da Mario Panzeri, ha conosciuto una straordinaria fortuna anche al di fuori della manifestazione canora ed è stata interpretata poi da Johnny Dorelli. Tra i piccoli concorrenti dello Zecchino d'Oro ci sono Gian Marco Gualandi, interprete nel 1964 di Da grande voglio fare, divenuto l'autore di molte canzoni tra le quali la celebre Le tagliatelle di nonna Pina, Walter Brugiolo, che dopo aver partecipato nel 1967 con Popoff divenne popolarissimo e Cristina D'Avena, che nel 1968 interpretò Il valzer del moscerino e successivamente, dopo aver fatto parte per diversi anni del Piccolo Coro dell'Antoniano, diventò la più grande interprete di sigle di cartoni animati, capace di riempire ancora oggi i palazzetti.
Cristina D'Avena allo Zecchino d'Oro
Allo Zecchino d’Oro sono legate alcune della canzoni per bambini più famose della storia della musica italiana, da “Quarantaquattro gatti” a “Il coccodrillo come fa?”, da “Il pulcino ballerino” a “Volevo un gatto nero”.
Tortorella strutturò la prima edizione dello Zecchino d'Oro come una successione di momenti rievocativi della favola di Pinocchio, sino al momento in cui in scena si faceva rivivere la nascita dell'albero degli zecchini d'oro, da cui la rassegna canora prese il nome. "Lettera a Pinocchio" (famosissimo l'incipit "Carissimo Pinocchio, amico dei giorni più lieti), dedicata al famoso burattino di legno, scritta da Mario Panzeri, ha conosciuto una straordinaria fortuna anche al di fuori della manifestazione canora ed è stata interpretata poi da Johnny Dorelli. Tra i piccoli concorrenti dello Zecchino d'Oro ci sono Gian Marco Gualandi, interprete nel 1964 di Da grande voglio fare, divenuto l'autore di molte canzoni tra le quali la celebre Le tagliatelle di nonna Pina, Walter Brugiolo, che dopo aver partecipato nel 1967 con Popoff divenne popolarissimo e Cristina D'Avena, che nel 1968 interpretò Il valzer del moscerino e successivamente, dopo aver fatto parte per diversi anni del Piccolo Coro dell'Antoniano, diventò la più grande interprete di sigle di cartoni animati, capace di riempire ancora oggi i palazzetti.
Cristina D'Avena allo Zecchino d'Oro