Crollo diga in Brasile, la disperata corsa contro il tempo dei soccorritori con le mani nel fango
Il bilancio delle vittime della diga mineraria del Brasile è salito a a 65, ma 279 persone mancano ancora ancora all'appello e le speranze di ritrovarle in vita sono ormai scarse. Le immagini dei soccorsi nel sud-est del Brasile dove una diga è crollata il 25 gennaio scorso. Il vice di Bolsonaro, Mourao promette pugno duro contro i responsabili. Congelati 3 miliardi di dollari della Vale, la società mineraria proprietaria della diga
Centinaia di soccorritori sia dell'esercito brasiliano sia di squadre straniere hanno unito le forze nella ricerca di eventuali sopravvissuti ma lo stesso portavoce del dipartimento dei vigili del fuoco del Minas Gerais ha ammesso che le possibilità di trovare altri sopravvissuti al disastro sono scarse. Le ricerche tuttavia non si fermano. Tra le persone scomparse ci sono i residenti e i lavoratori della società mineraria brasiliana Vale che possedeva la diga crollata.
Dopo il crollo, una grande quantità di fango ha investito gli edifici e le case private circostanti. Il vicepresidente brasiliano Hamilton Mourao ha detto oggi che il governo indagherà sull'incidente e punirà chiunque sarà riconosciuto responsabile per il disastro aggiungendo che un gruppo di lavoro formato dal governo analizzerà i problemi di gestione della Vale. In relazione alle richieste che provengono da vari dipartimenti giudiziari, si stima che 11,8 miliardi di real (oltre 3 miliardi di dollari) di beni della Vale saranno congelati per garantire il pagamento delle indennità.
Cinque arresti alla Vale
Le autorità brasiliane hanno emesso mandati di arresto per cinque persone in relazione al crollo della diga che ha ucciso almeno 65 persone ha sommerso parte di una città nel fango dei rifiuti minerari. La polizia ha emesso gli ordini martedì a San Paolo e nello stato del Minas Gerais, dove è successo il disastro. L'annuncio è arrivato mentre le squadre di soccorso sono ancora a lavoro per cercare sopravvissuti o corpi a cinque giorni dal crollo. I media locali hanno riferito che i mandati di arresto sarebbero per alcuni dipendenti della Vale, la compagnia mineraria che possedeva e gestiva la diga di rifiuti che ha ceduto. In una dichiarazione, la Vale ha dichiarato che stava collaborando con le autorità. La portavoce della società non ha confermato immediatamente se gli indagati siano dipendenti della Vale. Un fotografo dell'Associated Press ha visto la polizia con uno dei presunti indagati a Sao Paulo.