Il Ritratto di Signora di Klimt esposto dove era stato rubato e ritrovato
Sparito nel 1997 e ritrovato un anno fa, è collocato in un salone centrale della Galleria d'arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza
Torna al suo posto dopo 24 anni il Ritratto di Signora di Gustav Klimt rubato nel 1997 dalla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi e ritrovato nel dicembre di un anno fa in un vano esterno dello stesso museo, dove era stato collocato probabilmente qualche giorno prima. Una vicenda intricata e mai completamente chiarita, tuttora oggetto di un'indagine della Procura della Repubblica.
Due pregiudicati piacentini si sono autoaccusati del furto, ma solo attraverso interviste giornalistiche, avvalendosi poi della facoltà di non rispondere davanti ai magistrati. La tela da questa mattina è collocata in un salone centrale della pinacoteca, illuminata dalle luci di Davide Groppi e aspetta che siano allentate le attuali restrizioni per potersi mostrare ai visitatori.
"Il ritorno del Ritratto di Signora di Gustav Klimt alla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi è un momento molto importante perché questo capolavoro rappresenta una parte dell'identità di Piacenza e la città ripone molte speranze in questo evento come volano concreto per superare un momento difficile per tutti noi". Così un emozionato Massimo Ferrari, presidente della Galleria, ha annunciato questa mattina in streaming la ricollocazione del dipinto dopo un'assenza di quasi 24 anni.
Alla presentazione è intervenuta anche il Ministro dei Trasporti, la piacentina Paola De Micheli, che ha sottolineato come questo ritorno abbia "consentito alla comunità culturale europea e mondiale di riappropriarsi di una straordinaria opera d'arte". Il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha parlato in un messaggio di "evento che avviene in un momento di chiusura al pubblico e in questo senso tanto più simbolico, perché così il dipinto - a lungo sottratto allo sguardo del pubblico - ritrova il suo contesto in un museo che dimostra così di essere più vivo che mai, nonostante la chiusura".
"Questo ritorno del Klimt diventi un'icona della rinascita di una città duramente colpita dall'epidemia" ha detto Mauro Felicori assessore regionale alla cultura .Parole riprese dall'assessore comunale alla cultura Jonathan Papamarenghi che ha detto "oggi facciamo festa perché dopo tanti anni viene risarcito un danno, una ferita a tutta la città".
Elena Pontiggia, curatrice del Progetto Klimt, ha spiegato le tante iniziative che "dal 2021 e fino alla primavera del 2022 saluteranno il ritorno a casa del dipinto e faranno conoscere meglio la Galleria Ricci Oddi: tre mostre dedicate a Klimt e a grandi maestri italiani suoi contemporanei".
La storia del dipinto
Il furto, o presunto tale, del Ritratto di signora di Gustav Klimt, fu scoperto il 22 febbraio 1997. La scoperta fu tardiva - probabilmente avvenne due o tre giorni dopo il furto - a causa dello spostamento del quadro nella vicina piazza Cavalli per una mostra su Klimt a Palazzo Gotico. Da subito apparvero moltissime le zone d'ombra: non fu mai chiaro se il capolavoro venne fatto uscire dal tetto (la cornice venne trovata vicino al lucernario) o se i ladri passarono dall'ingresso principale.
Le indagini dei carabinieri del Reparto operativo di Piacenza portarono a indagare sui custodi della galleria, la cui posizione venne però ben presto archiviata dal gip per mancanza di prove. Nel 2016 l'inchiesta venne riaperta dopo il ritrovamento di tracce del Dna di uno dei ladri sulla cornice. Una testimonianza parlò addirittura di una pista esoterica, secondo la quale il quadro sarebbe stato utilizzato per un rito satanico. Poi il ritrovamento, durante i lavori di ripulitura di un'edera che copriva una parete esterna della Galleria, in un'intercapedine chiusa da uno sportello.
Il capolavoro fa parte di un gruppo di ritratti femminili fatti da Klimt negli ultimi anni della sua attività (tra il 1916 e il 1918), alcuni dei quali rimasti incompiuti. Il quadro porta con sé un'altra storia: è stato dipinto sopra un altro ritratto di donna con un cappello, esposto a Dresda nel 1912, poi dato per disperso. In realtà il maestro austriaco lo aveva ritoccato trasformandolo nel quadro sparito a Piacenza nel 1997
Due pregiudicati piacentini si sono autoaccusati del furto, ma solo attraverso interviste giornalistiche, avvalendosi poi della facoltà di non rispondere davanti ai magistrati. La tela da questa mattina è collocata in un salone centrale della pinacoteca, illuminata dalle luci di Davide Groppi e aspetta che siano allentate le attuali restrizioni per potersi mostrare ai visitatori.
"Il ritorno del Ritratto di Signora di Gustav Klimt alla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi è un momento molto importante perché questo capolavoro rappresenta una parte dell'identità di Piacenza e la città ripone molte speranze in questo evento come volano concreto per superare un momento difficile per tutti noi". Così un emozionato Massimo Ferrari, presidente della Galleria, ha annunciato questa mattina in streaming la ricollocazione del dipinto dopo un'assenza di quasi 24 anni.
Alla presentazione è intervenuta anche il Ministro dei Trasporti, la piacentina Paola De Micheli, che ha sottolineato come questo ritorno abbia "consentito alla comunità culturale europea e mondiale di riappropriarsi di una straordinaria opera d'arte". Il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha parlato in un messaggio di "evento che avviene in un momento di chiusura al pubblico e in questo senso tanto più simbolico, perché così il dipinto - a lungo sottratto allo sguardo del pubblico - ritrova il suo contesto in un museo che dimostra così di essere più vivo che mai, nonostante la chiusura".
"Questo ritorno del Klimt diventi un'icona della rinascita di una città duramente colpita dall'epidemia" ha detto Mauro Felicori assessore regionale alla cultura .Parole riprese dall'assessore comunale alla cultura Jonathan Papamarenghi che ha detto "oggi facciamo festa perché dopo tanti anni viene risarcito un danno, una ferita a tutta la città".
Elena Pontiggia, curatrice del Progetto Klimt, ha spiegato le tante iniziative che "dal 2021 e fino alla primavera del 2022 saluteranno il ritorno a casa del dipinto e faranno conoscere meglio la Galleria Ricci Oddi: tre mostre dedicate a Klimt e a grandi maestri italiani suoi contemporanei".
La storia del dipinto
Il furto, o presunto tale, del Ritratto di signora di Gustav Klimt, fu scoperto il 22 febbraio 1997. La scoperta fu tardiva - probabilmente avvenne due o tre giorni dopo il furto - a causa dello spostamento del quadro nella vicina piazza Cavalli per una mostra su Klimt a Palazzo Gotico. Da subito apparvero moltissime le zone d'ombra: non fu mai chiaro se il capolavoro venne fatto uscire dal tetto (la cornice venne trovata vicino al lucernario) o se i ladri passarono dall'ingresso principale.
Le indagini dei carabinieri del Reparto operativo di Piacenza portarono a indagare sui custodi della galleria, la cui posizione venne però ben presto archiviata dal gip per mancanza di prove. Nel 2016 l'inchiesta venne riaperta dopo il ritrovamento di tracce del Dna di uno dei ladri sulla cornice. Una testimonianza parlò addirittura di una pista esoterica, secondo la quale il quadro sarebbe stato utilizzato per un rito satanico. Poi il ritrovamento, durante i lavori di ripulitura di un'edera che copriva una parete esterna della Galleria, in un'intercapedine chiusa da uno sportello.
Il capolavoro fa parte di un gruppo di ritratti femminili fatti da Klimt negli ultimi anni della sua attività (tra il 1916 e il 1918), alcuni dei quali rimasti incompiuti. Il quadro porta con sé un'altra storia: è stato dipinto sopra un altro ritratto di donna con un cappello, esposto a Dresda nel 1912, poi dato per disperso. In realtà il maestro austriaco lo aveva ritoccato trasformandolo nel quadro sparito a Piacenza nel 1997