Le Cadillac di Anis tra le macerie di Aleppo
La passione per le auto di un collezionista sopravvive alla guerra in Siria
Mohammad Mohiuddin Anis, figlio di un ricco imprenditore tessile che amava girare per Aleppo nella sua Pontiac del 1950, ha ereditato dal padre una cospicua collezione di auto americane degli anni Quarante e Cinquanta. Trasferitosi negli anni Settanta in Spagna per studiare medicina, Anis passò anche per Torino dove ebbe occasione di tradurre in arabo un vecchio manuale della Fiat. Tornato ad Aleppo e messa su una ditta di cosmetici, Anis si è dedicato alla sua vera passione, quelle Cadillac, Pontiac, Buick e Mercury che ha amorevolmente custodito per anni, fino allo scoppio della guerra.
La sua casa, una villa degli anni Trenta, si trova infatti al centro del quartiere di al-Shaar, fino al dicembre scorso controllato dai ribelli e sottoposto a violenti bombardamenti da parte dell'esercito siriano, fino alla riconquista. Tornato, Mohammad Mohiuddin Anis ha trovato un cumulo di macerie al posto della casa e la sua collezione di auto danneggiata pesantemente: cristalli in frantumi, lamiere contorte e arrugginite.
I pezzi pregiati della sua collezione, che un tempo contava trenta auto e ora è ridotta a venti, sono le Cadillac e in particolare una convertibile del 1947 su cui hanno viaggiato anche sei presidenti siriani. Su quest'auto nel 1958 il presidente egiziano Nasser e l'allora presidente siriano Shukri al-Quwatli celebrarono con una parata trionfale lungo le vie di Damasco l'istituzione dell'effimera Repubblica Araba Unita tra i due paesi.
Ora che le armi almeno in quel quartiere tacciono, Anis, due moglie e otto figli, dopo aver rifiutato le offerte di alcuni compratori stranieri si ripromette di riparare i suoi gioielli e far tornare a splendere le loro cromature.