185mila euro, videoclip e un corano: i segreti della casa del Killer di Istanbul
Masharipov, l'autore della strage di Capodanno al Club Reina di Istanbul in cui morirono 39 persone, ha ammesso che il suo piano iniziale era commettere un massacro durante i festeggiamenti in piazza Taksim, nel centro della città. Lo scrive il quotidiano Hürriyet
Macchie di sangue, una copia del corano, soldi, avanzi di cibo: sono alcune delle immagini dell'appartamento dove è stato arrestato Abdulgadir Masharipov, il 34enne uzbeko accusato di essere l'autore della strage di Capodanno al Reina Club di Istanbul.
Il giorno dopo l'arresto del killer i giornalisti sono entrati nell'appartamento situato nel quartiere di Esenyurt. "La notte scorsa ho sentito un rumore e quando sono uscito - racconta il vicino Ali Haydar Demir - pensavo che qualcuno fosse rimasto bloccato nell'ascensore, poi ho visto la polizia in corridoio e mi hanno chiesto di rientrare in casa. E' tutto quello che ho potuto vedere. Ho sentito il rumore delle porte, la polizia che è intervenuta, è tutto", spiega ali, il quale dopo avere capito di chi si trattava si è sentito meno sicuro, almeno fino a ieri. Per Sezer Aras, un altro vicino, invece: "Avevo paura, non posso ancora crederci, è come un incubo, quest'uomo viveva sotto il nostro stesso tetto e non lo sapevamo".
Nel corso dell'operazione della polizia a istanbul, dove Assieme al killer, che è rimasto in fuga 17 giorni e ha confessato il massacro poche ore dopo la sua cattura, sono stati arrestati tre donne e un iracheno. Nel corso del blitz della polizia sono stati confiscati 185.000 euro, due armi da fuoco e dei videoclip.
Il giorno dopo l'arresto del killer i giornalisti sono entrati nell'appartamento situato nel quartiere di Esenyurt. "La notte scorsa ho sentito un rumore e quando sono uscito - racconta il vicino Ali Haydar Demir - pensavo che qualcuno fosse rimasto bloccato nell'ascensore, poi ho visto la polizia in corridoio e mi hanno chiesto di rientrare in casa. E' tutto quello che ho potuto vedere. Ho sentito il rumore delle porte, la polizia che è intervenuta, è tutto", spiega ali, il quale dopo avere capito di chi si trattava si è sentito meno sicuro, almeno fino a ieri. Per Sezer Aras, un altro vicino, invece: "Avevo paura, non posso ancora crederci, è come un incubo, quest'uomo viveva sotto il nostro stesso tetto e non lo sapevamo".
Nel corso dell'operazione della polizia a istanbul, dove Assieme al killer, che è rimasto in fuga 17 giorni e ha confessato il massacro poche ore dopo la sua cattura, sono stati arrestati tre donne e un iracheno. Nel corso del blitz della polizia sono stati confiscati 185.000 euro, due armi da fuoco e dei videoclip.