Perdonanza Celestiniana è patrimonio Unesco. L'Aquila tra Celestino V, Collemaggio e la porta Santa
La città da un decennio impegnata nella ricostruzione mette a segno un nuovo traguardo: la Perdonanza Celestiniana, la ricorrenza per eccellenza del capoluogo abruzzese, è stata inserita nella lista del patrimonio Immateriale dell'Unesco
Attesa a lungo, è ora ufficiale: la Perdonanza Celestiniana è iscritta nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale immateriale dell'Unesco. Il parere favorevole è stato espresso dal Comitato intergovernativo a Bogotà (Colombia). La candidatura, sostenuta dal Comune dell'Aquila, dal Comitato Perdonanza Celestiniana, in collaborazione con i gruppi e le associazioni di praticanti locali, è stata presentata dall'Italia con il coordinamento tecnico-scientifico dell'Ufficio Unesco del Mibact. Un risultato storico per la città dell'Aquila che quest'anno ha festeggiato il 725° anniversario.
Che cos'è la Perdonanza Celestiniana?
La Perdonanza deriva dalla Bolla del Perdono che Papa Celestino V emanò dall'Aquila alla fine di settembre del 1294 e con cui concesse l'indulgenza plenaria a chiunque, confessato e comunicato, fosse entrato nella basilica di Santa Maria di Collemaggio dai vespri del 28 agosto a quelli del 29. Nessun obolo da pagare.
Celestino V
L'eremita Pietro Angelerio da Morrone era nativo di Isernia (secondo la versione più accreditata dagli storici, anche se altri centri del Molise contendono i natali del Pontefice Santo) e aveva scelto, come luoghi per la predicazione, l'Abruzzo interno. In particolare l'Aquilano e il circondario di Sulmona, la città di Ovidio, in provincia dell'Aquila. Il 5 luglio 1294, dopo due anni di contrasti (successivi alla morte di papa Niccolò IV), il Conclave, riunito a Perugia, designò il monaco - fondatore di un ordine che per secoli ha avuto, per l'appunto, il nome dei Celestini - come Pontefice. Celestino, però, si rese protagonista di un papato brevissimo: abdicò - caso più unico che raro nella storia per un Pontefice - nel dicembre dello stesso anno e morì in esilio a Fumone (in provincia di Frosinone) due anni dopo. Alcuni seguaci del suo ordine trafugarono in seguito le spoglie mortali e le portarono nella basilica dell'Aquila di Santa Maria di Collemaggio, dove tuttora riposano. Fu canonizzato nel 1313 con il nome di San Pietro Confessore.
Pochi mesi di pontificato e un grande insegnamento che lasciò in eredità alla città dell'Aquila e al mondo intero. Alla fine di settembre del 1294, la Bolla che attraversa ogni anno il centro storico cittadino, concedeva un'indulgenza plenaria e universale a tutta l'umanità, senza distinzioni. Un gesto che introduceva i concetti di pace, solidarietà e riconciliazione. Solo due vincoli per ottenere il perdono: l'ingresso nella basilica di Collemaggio nell'intervallo temporale compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto e l'essere "veramente pentiti e confessati".
La bolla
Gelosamente custodita dagli Aquilani, la Bolla della Perdonanza si trova nella cappella blindata della Torre del Palazzo Comunale. Gli antichi statuti civici vollero che, proprio perché furono i cittadini a proteggere il prezioso documento, fosse l'autorità civile a indire la Festa del Perdono, rispettando, comunque, il dettato di Papa Celestino. La Bolla è letta dal Sindaco poco prima dell'apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio (la sera del 28 agosto), dischiusa per ordine di un Cardinale designato dalla Santa Sede. L'evento annuale è preceduto da un corteo storico, cui prendono parte le autorità e soprattutto i gruppi storici dell'Aquila e di altre città italiane.
La Basilica di Collemaggio
La Basilica di Collemaggio, 1288, è patria e dimora degli aquilani: monumento simbolo della Perdonanza Celestiniana, restaurata dopo il terremoto del 2009 grazie al contributo dell'Eni, conserva tracce che rimandano alla tradizione templare. Tre primati aleggiano su questo luogo di culto quasi millenario: la prima Porta Santa della storia, l'unica Porta Santa al mondo che ogni anno concede l'indulgenza plenaria ai fedeli, e l'unica chiesa che ha visto l'incoronazione di un papa, Celestino V (le spoglie di Pietro da Morrone sono conservate al suo interno), al di fuori del Vaticano.
Che cos'è la Perdonanza Celestiniana?
La Perdonanza deriva dalla Bolla del Perdono che Papa Celestino V emanò dall'Aquila alla fine di settembre del 1294 e con cui concesse l'indulgenza plenaria a chiunque, confessato e comunicato, fosse entrato nella basilica di Santa Maria di Collemaggio dai vespri del 28 agosto a quelli del 29. Nessun obolo da pagare.
Celestino V
L'eremita Pietro Angelerio da Morrone era nativo di Isernia (secondo la versione più accreditata dagli storici, anche se altri centri del Molise contendono i natali del Pontefice Santo) e aveva scelto, come luoghi per la predicazione, l'Abruzzo interno. In particolare l'Aquilano e il circondario di Sulmona, la città di Ovidio, in provincia dell'Aquila. Il 5 luglio 1294, dopo due anni di contrasti (successivi alla morte di papa Niccolò IV), il Conclave, riunito a Perugia, designò il monaco - fondatore di un ordine che per secoli ha avuto, per l'appunto, il nome dei Celestini - come Pontefice. Celestino, però, si rese protagonista di un papato brevissimo: abdicò - caso più unico che raro nella storia per un Pontefice - nel dicembre dello stesso anno e morì in esilio a Fumone (in provincia di Frosinone) due anni dopo. Alcuni seguaci del suo ordine trafugarono in seguito le spoglie mortali e le portarono nella basilica dell'Aquila di Santa Maria di Collemaggio, dove tuttora riposano. Fu canonizzato nel 1313 con il nome di San Pietro Confessore.
Pochi mesi di pontificato e un grande insegnamento che lasciò in eredità alla città dell'Aquila e al mondo intero. Alla fine di settembre del 1294, la Bolla che attraversa ogni anno il centro storico cittadino, concedeva un'indulgenza plenaria e universale a tutta l'umanità, senza distinzioni. Un gesto che introduceva i concetti di pace, solidarietà e riconciliazione. Solo due vincoli per ottenere il perdono: l'ingresso nella basilica di Collemaggio nell'intervallo temporale compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto e l'essere "veramente pentiti e confessati".
La bolla
Gelosamente custodita dagli Aquilani, la Bolla della Perdonanza si trova nella cappella blindata della Torre del Palazzo Comunale. Gli antichi statuti civici vollero che, proprio perché furono i cittadini a proteggere il prezioso documento, fosse l'autorità civile a indire la Festa del Perdono, rispettando, comunque, il dettato di Papa Celestino. La Bolla è letta dal Sindaco poco prima dell'apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio (la sera del 28 agosto), dischiusa per ordine di un Cardinale designato dalla Santa Sede. L'evento annuale è preceduto da un corteo storico, cui prendono parte le autorità e soprattutto i gruppi storici dell'Aquila e di altre città italiane.
La Basilica di Collemaggio
La Basilica di Collemaggio, 1288, è patria e dimora degli aquilani: monumento simbolo della Perdonanza Celestiniana, restaurata dopo il terremoto del 2009 grazie al contributo dell'Eni, conserva tracce che rimandano alla tradizione templare. Tre primati aleggiano su questo luogo di culto quasi millenario: la prima Porta Santa della storia, l'unica Porta Santa al mondo che ogni anno concede l'indulgenza plenaria ai fedeli, e l'unica chiesa che ha visto l'incoronazione di un papa, Celestino V (le spoglie di Pietro da Morrone sono conservate al suo interno), al di fuori del Vaticano.