Fidel Castro, le parole di Maradona: è morto il più grande, per me era un secondo padre
La commozione del Pibe de oro: "Giorno orribile, mi fa male il cuore"
Fidel Castro è stato "il più grande" e come "un secondo padre" per la leggenda del calcio Diego Armando Maradona. L'asso che fu leader del Napoli ha commentato la morte del numero uno della rivoluzione cubana mentre si trova a Zagabria.
"Una giornata orribile. Mi hanno annnunciato la morte di colui che è stato il più grande, senza alcun dubbio. Fidel Castro è morto. Io sono terribilmente triste, perché per me era come un secondo padre", ha spiegato Maradona che si trova nella capitale croata per assistere alla finale di Coppa Davis di tennis tra Croazia e Argentina.
Maradona ha incontrato diverse volte Castro ed è stato ospitato dal leader cubano per disintossicarsi dalla cocaina.
Il Pide de oro ha precisato che resterà a Zagabria nel weekend, per poi recarsi all'Avana. Le esequie sono previste domenica 4 dicembre a Santiago de Cuba, seconda città del paese e culla della rivoluzione cubana.
"Voglio essere con Raul (Castro, presidente cubano e fraqtello di Fidel, ndr.), tra i loro figli e con il popolo cubano, che mi ha dato tanto", ha proseguito Maradona. "Voglio accompagnare Fidel, il mio amico. Sarà cremato. Voglio esprimergli tutta la mia gratitudine".
L'ex numero 10 del Napoli, visibilmente commosso, ha inoltre raccontato che Fidel gli ha "parlato enormemente della droga, del modo di uscirne, mi ha detto che io avrei potuto uscirne".
Il campione si è recato la prima volta a Cuba dopo il mondiale del 1986, vinto in Messico. Sul braccio sinistro, Maradona ha un tatu aggio col Lider Maximo, mentre su quello destro ha quello di Che Guevara.
"Una giornata orribile. Mi hanno annnunciato la morte di colui che è stato il più grande, senza alcun dubbio. Fidel Castro è morto. Io sono terribilmente triste, perché per me era come un secondo padre", ha spiegato Maradona che si trova nella capitale croata per assistere alla finale di Coppa Davis di tennis tra Croazia e Argentina.
Maradona ha incontrato diverse volte Castro ed è stato ospitato dal leader cubano per disintossicarsi dalla cocaina.
Il Pide de oro ha precisato che resterà a Zagabria nel weekend, per poi recarsi all'Avana. Le esequie sono previste domenica 4 dicembre a Santiago de Cuba, seconda città del paese e culla della rivoluzione cubana.
"Voglio essere con Raul (Castro, presidente cubano e fraqtello di Fidel, ndr.), tra i loro figli e con il popolo cubano, che mi ha dato tanto", ha proseguito Maradona. "Voglio accompagnare Fidel, il mio amico. Sarà cremato. Voglio esprimergli tutta la mia gratitudine".
L'ex numero 10 del Napoli, visibilmente commosso, ha inoltre raccontato che Fidel gli ha "parlato enormemente della droga, del modo di uscirne, mi ha detto che io avrei potuto uscirne".
Il campione si è recato la prima volta a Cuba dopo il mondiale del 1986, vinto in Messico. Sul braccio sinistro, Maradona ha un tatu aggio col Lider Maximo, mentre su quello destro ha quello di Che Guevara.