Lancio riuscito per il razzo Ariane 5: a bordo il satellite EDRS-C
Si tratta del secondo dei due satelliti che consentiranno la rapida comunicazione "ottica" tra satelliti in orbita bassa e la Terra, implementando la "Space Data Highway" europea
Dallo spazioporto della Guiana Francese l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha lanciato con successo il razzo Ariane 5, immettendo in orbita il satellite EDRS-C.
Si tratta del secondo dei due satelliti (EDRS-A e EDRS-C) che opereranno nell'orbita geostazionaria per implementare la rete EDRS (European Data Relay System), secondo l'Esa il più sofisticato network di comunicazione laser mai progettato.
L'EDRS, chiamato anche "Space Data Highway", consentirà il rapido trasferimento dati tra i satelliti in orbita bassa e la Terra, permettendo ai sistemi che monitorano il nostro pianeta, come ad esempio il programma Copernicus, di trasmettere grandi quantità di dati - potenzialmente utili per salvare vite umane - quasi "in tempo reale".

Perché viene implementato l'EDRS
L'attuale infrastruttura di telecomunicazioni europea - si legge sul sito dell'Esa - è chiamata a gestire elevati volumi di dati in tempi ridotti, ma i mezzi di comunicazione convenzionali potrebbero non essere sufficienti a soddisfare la velocità e la qualità del servizio richiesto. Si basti pensare che la sola implementazione del programma Copernicus richiederà la trasmissione di 6 terabyte giornalieri di dati verso le stazioni terrestri.
Inoltre - prosegue l'Esa - l'Europa oggi si affida a infrastrutture non europee per la ricezione dei dati provenienti dai satelliti che monitorano la Terra, e questo rappresenta un limite per l'indipendenza strategica del continente.
Si tratta del secondo dei due satelliti (EDRS-A e EDRS-C) che opereranno nell'orbita geostazionaria per implementare la rete EDRS (European Data Relay System), secondo l'Esa il più sofisticato network di comunicazione laser mai progettato.
L'EDRS, chiamato anche "Space Data Highway", consentirà il rapido trasferimento dati tra i satelliti in orbita bassa e la Terra, permettendo ai sistemi che monitorano il nostro pianeta, come ad esempio il programma Copernicus, di trasmettere grandi quantità di dati - potenzialmente utili per salvare vite umane - quasi "in tempo reale".

Perché viene implementato l'EDRS
L'attuale infrastruttura di telecomunicazioni europea - si legge sul sito dell'Esa - è chiamata a gestire elevati volumi di dati in tempi ridotti, ma i mezzi di comunicazione convenzionali potrebbero non essere sufficienti a soddisfare la velocità e la qualità del servizio richiesto. Si basti pensare che la sola implementazione del programma Copernicus richiederà la trasmissione di 6 terabyte giornalieri di dati verso le stazioni terrestri.
Inoltre - prosegue l'Esa - l'Europa oggi si affida a infrastrutture non europee per la ricezione dei dati provenienti dai satelliti che monitorano la Terra, e questo rappresenta un limite per l'indipendenza strategica del continente.