“Almeno una volta nella vita, ogni giapponese vuole visitare Koyasan"
“Almeno una volta nella vita, ogni giapponese vuole visitare Koyasan. “
E’ l’opinione di uno dei tanti turisti, o meglio pellegrini giapponesi in attesa alla stazione di Osaka per il primo dei trenini diretto verso uno dei luoghi più sacri del Giappone: Koyasan, nella prefettura di Wakayama, a sud di Osaka. La minuscola cittadina arroccata sul monte Koya è il principale centro per lo studio e la pratica del Buddhismo esoterico e sede della setta del Buddhismo Shingon. 117 templi, santuari, giardini in pietra, tombe, un luogo che sembra fuori dal mondo. Fu Kobo Daishi, detto anche Kukai, una delle figure religiose più venerate in Giappone, a fondare Koyasan nell’805. Fino a 100 anni fa alle donne non era consentito entrare nella città dove ora vivono circa 3000 persone. Danjo Garan è l’area sacra costituita da circa 20 edifici diversi. La pagoda a due piani ospita la statua dorata di Dainichi –Nyorai. Le preghiere dei pellegrini vengono scritte a mano su tavolette di legno legate con nastrini davanti a uno dei templi. Ma il luogo più suggestivo è il cammino sacro di Okunoin, 2 km di sentiero disseminati di 200 mila tombe di guerrieri e cittadini comuni, monumenti e statue in pietra in mezzo a una foresta di cedri secolari. Le statue vengono protette dal freddo e dalle intemperie con abitini e copricapo. Il cammino porta al mausoleo di Kobo Daishi. Ogni mattina tra le 6 e le 10 i monaci nelle loro vesti dorate e sandali in legno preparano il pasto per lui, cibo benedetto che ripongono in una scatola di legno coperta.
I monaci offrono anche ospitalità ai turisti nelle foresterie dei templi chiamate Shukubo, dove si può partecipare alle veglie e ai riti buddhisti. Strutture spartane ma confortevoli avvolte nel silenzio e immerse in una natura spettacolare. Si entra senza scarpe, si dorme in stanze tradizionali sui futon che i monaci stessi preparano alla sera e smontano di buon ora al mattino. Sono loro a cucinare la cena rigorosamente vegana, ma la loro gentilezza prevede anche qualche pasto fuori programma per accontentare gli ospiti. Cancelli chiusi alle 21, all’alba la sveglia è il canto delle loro preghiere che riecheggia nella valle.Dal 2004 Koyasan è stata proclamata dall’UNESCO sito patrimonio dell’umanit. Il viaggio verso la città sacra è già una piccola avventura. Si raggiunge in treno dalla stazione Namba di Osaka, un cambio veloce a Hashimoto verso Gokurakubashi. Piccoli treni che si arrampicano lentamente sulla montagna. L’ultimo tratto si percorre in una teleferica sospesa sulla foresta. E infine un autobus porta al centro della città. Proibito camminare a piedi nei pochi chilometri che separano la stazione dal centro. In tutto un paio di ore da Osaka per un viaggio alla scoperta del volto più spirituale del Giappone