Per dipingere il sorriso della Gioconda, nota come Monnalisa, il più famoso della storia dell'arte, Leonardo da Vinci ha utilizzato non una sola modella, ma due modelli, un uomo e una donna. La prima è Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo, morta nel 1542. E il secondo modello è l'allievo prediletto di Leonardo, Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì. Ma non sono bastati due modelli di due sessi diversi per raffigurare su quella tela quel sorriso enigmatico, su cui il mondo intero si interroga, che, così come appare all'occhio dell'osservatore, sembra anche scomparire. E' stato necessario far intervenire dei giullari per far ridere Lisa Gherardini 'moglie triste' di Francesco del Giocondo, secondo le ricostruzioni dello storico dell'arte del XVI secolo Vasari. Fu proprio il marito Francesco, che commissionò il ritratto di Lisa a Leonardo, a chiamare i clown, per avere una "rappresentazione gioiosa che esprimesse lo status della moglie realizzata nel matrimonio".
E' la tesi illustrata oggi da Silvano Vinceti, ricercatore e studioso di arte, noto anche per i suoi studi su Caravaggio, a una conferenza stampa a Firenze nella chiesa di Sant'Orsola.
Una tesi che per Vinceti trova anche conferma nella estetica pittorica di Leonardo. "Il povero Vasari - dice Vinceti - non venne creduto. Leonardo nella sua opera 'Trattato di pittura', scrisse che il grande pittore non devo solo riprodurre le sembianze fisiche del suo modello ma, cosa più difficile, tradurre in sembianze fisiche la sua interiorità. Leonardo vide la Gherardini triste e così la tratteggiò. Prove certe che ci permettono di individuare in modo definitivo nella Lisa Gherardini la prima modella di cui si avvalse. Il precetto di Leonardo sul buon pittore dimostra che la prima modella della Gioconda fu Lisa Gherardini". Vasari scrisse un testo sulla vita di Leonardo pubblicato nel 1550 e ripubblicato con modifiche nel 1570.