Terremoto, diga Campotosto: nessun allarmismo ma la precauzione è d'obbligo
Le dichiarazioni del presidente della Commissione Grandi Rischi ci ricordano che il problema esiste e che si deve continuare a tenere sotto osservazione questa criticità. E' quanto ha detto il direttore dell'Ufficio emergenze del Dipartimento della Protezione civile, Titti Postiglione.
Dopo l'allarme della Commissione Grandi Rischi è massima l'attenzione sul rischio dighe (Sella Pedicate, Rio Fucino e Poggio Cancelli) nella zona di Campotosto dove c'è il secondo bacino più grande d'Europa. Soprattutto per una che si trova su una faglia che si è parzialmente riattivata. Dopo aver parlato di un ''effetto Vajont', Sergio Bertolucci, presidente della Commissione, ha precisato però che 'da tempo la diga di Campotosto viene studiata dalla Protezione Civile in collaborazione con l'Enel e con tutti gli organismi deputati'. E assicura: con la caduta di materiali nel lago 'non si configura la possibilità di avere onde che possano superare i dieci metri'. Proprio sulle dighe il ministro Graziano Delrio ha convocato per una riunione delle regioni del Centro Italia colpite dai recenti eventi. L'Enel non ha dubbi: la diga di Campotosto è sicura ed è intervenuta con una nota: "a seguito dei recenti eventi sismici non si rileva alcun danno alla diga di Campotosto", ma "alla luce della difficile situazione idrogeologica di questi giorni si è comunque deciso, come misura cautelare, estrema, di procedere ad una ulteriore progressiva riduzione del bacino", che ha il 40% del volume invasato.
Secondo la Commissione le zone in cui potrebbe ancora verificarsi un forte terremoto sono quelle attorno alla faglia che corre da nord-ovest a sud-est, tra il Monte Vettore e il Monte Gorzano. In questa zona ci sono aree "che non hanno registrato terremoti recenti di grandi dimensioni". A preoccupare i sismologi è in particolare il tratto che va da Montereale all'Aquila, dove il terremoto del 2009 ha probabilmente già rilasciato l'energia che si era accumulata nel sottosuolo. A Montereale le quattro scosse di magnitudo superiore a 5 di mercoledì potrebbero aver attenuato parte della tensione sotterranea. Ma in mezzo si trova una "lacuna": un'area dove non ci sono state scosse e dove presumibilmente le faglie sono ancora "sotto pressione".
E' naturale che nei territori si è scatenato il panico. Il sindaco di Leonessa (Rieti) ha disposto la chiusura "sine die" delle scuole, in seguito agli scenari ipotizzati dalla Commissione.L'effetto Vajont è un richiamo che fa paura. La tragedia del 9 ottobre 1963 (1.917 vittime), infatti, fu causata da una frana precipitata nel bacino facendolo traboccare.
Campotosto è il maggiore lago artificiale d'Abruzzo
Il lago di Campotosto, a 1.313 metri di quota, è il più grande lago artificiale d'Abruzzo, con una superficie di 1.400 ettari, una profondità massima di 35 metri, tra i comuni di Campotosto, Capitignano e L'Aquila. Il lago artificiale, che fa parte della riserva naturale statale omonima, fu creato a cavallo degli anni '30-'40 con la realizzazione di tre dighe, con lo scopo di utilizzarne le acque per il funzionamento delle centrali idroelettriche site nella valle del Vomano. La creazione del lago artificiale ha assunto la forma di una V: i due rami della V vengono detti di Campotosto e di Mascioni, che sono i due centri abitati che si affacciano sulle sponde, insieme a Poggio Cancelli. La creazione del lago artificiale è stata possibile grazie alla costruzione della diga di Sella Pedicate, posta a sud, realizzata in terra battuta, ferro e cemento; della diga del Rio Fucino, posta a est in corrispondenza dell'omonimo torrente e realizzata in ferro e cemento e della diga di Poggio Cancelli, posta a nord-ovest in corrispondenza dell'omonima frazione e realizzata in terra battuta. L'invaso e' alimentato, oltre che dal Rio Fucino, da due canali di gronda in corrispondenza delle estremita' occidentale e orientale del lago. Il dislivello di circa 300 metri consente l'alimentazione della centrale idroelettrica di Provvidenza posta in corrispondenza dell'omonimo lago (a sud, nel territorio comunale dell'Aquila) oltre che delle due centrali piu' lontane di San Giacomo e Montorio (a est, rispettivamente nei comuni di Fano Adriano e Montorio al Vomano situati in provincia di Teramo).
Tecnici e scienziati dovranno "approfondire gli studi sulla faglia e sulla diga. E poi disegnare scenari precisi sui rischi per le località vicine, arrivando quasi fino a Teramo. Infine bisognerà pensare a svuotare la diga". Lo sottolinea, intervistato da Repubblica, Alberto Pizzi, professore di geologia all'Università di Chieti e Pescara, che non svuoterebbe però adesso il lago di Campotosto, "perché avrei paura di rompere l'equilibrio della faglia in tensione e di scatenare io un terremoto. Però andrà fatto il prima possibile, appena ci saranno le condizioni. Di certo opterei per uno svuotamento cauto: lento e graduale". Parlando dei timori dopo le parole del presidente della Commissione Grandi Rischi, il professore osserva che "la prima cosa a cui ho pensato è che ci sia stato un 'effetto l'Aquila': cioè che dopo il processo si tenda a evitare qualsiasi dichiarazione apparentemente 'rassicurante' e a seguire un profilo di maggior cautela".
Secondo la Commissione le zone in cui potrebbe ancora verificarsi un forte terremoto sono quelle attorno alla faglia che corre da nord-ovest a sud-est, tra il Monte Vettore e il Monte Gorzano. In questa zona ci sono aree "che non hanno registrato terremoti recenti di grandi dimensioni". A preoccupare i sismologi è in particolare il tratto che va da Montereale all'Aquila, dove il terremoto del 2009 ha probabilmente già rilasciato l'energia che si era accumulata nel sottosuolo. A Montereale le quattro scosse di magnitudo superiore a 5 di mercoledì potrebbero aver attenuato parte della tensione sotterranea. Ma in mezzo si trova una "lacuna": un'area dove non ci sono state scosse e dove presumibilmente le faglie sono ancora "sotto pressione".
E' naturale che nei territori si è scatenato il panico. Il sindaco di Leonessa (Rieti) ha disposto la chiusura "sine die" delle scuole, in seguito agli scenari ipotizzati dalla Commissione.L'effetto Vajont è un richiamo che fa paura. La tragedia del 9 ottobre 1963 (1.917 vittime), infatti, fu causata da una frana precipitata nel bacino facendolo traboccare.
Campotosto è il maggiore lago artificiale d'Abruzzo
Il lago di Campotosto, a 1.313 metri di quota, è il più grande lago artificiale d'Abruzzo, con una superficie di 1.400 ettari, una profondità massima di 35 metri, tra i comuni di Campotosto, Capitignano e L'Aquila. Il lago artificiale, che fa parte della riserva naturale statale omonima, fu creato a cavallo degli anni '30-'40 con la realizzazione di tre dighe, con lo scopo di utilizzarne le acque per il funzionamento delle centrali idroelettriche site nella valle del Vomano. La creazione del lago artificiale ha assunto la forma di una V: i due rami della V vengono detti di Campotosto e di Mascioni, che sono i due centri abitati che si affacciano sulle sponde, insieme a Poggio Cancelli. La creazione del lago artificiale è stata possibile grazie alla costruzione della diga di Sella Pedicate, posta a sud, realizzata in terra battuta, ferro e cemento; della diga del Rio Fucino, posta a est in corrispondenza dell'omonimo torrente e realizzata in ferro e cemento e della diga di Poggio Cancelli, posta a nord-ovest in corrispondenza dell'omonima frazione e realizzata in terra battuta. L'invaso e' alimentato, oltre che dal Rio Fucino, da due canali di gronda in corrispondenza delle estremita' occidentale e orientale del lago. Il dislivello di circa 300 metri consente l'alimentazione della centrale idroelettrica di Provvidenza posta in corrispondenza dell'omonimo lago (a sud, nel territorio comunale dell'Aquila) oltre che delle due centrali piu' lontane di San Giacomo e Montorio (a est, rispettivamente nei comuni di Fano Adriano e Montorio al Vomano situati in provincia di Teramo).
Tecnici e scienziati dovranno "approfondire gli studi sulla faglia e sulla diga. E poi disegnare scenari precisi sui rischi per le località vicine, arrivando quasi fino a Teramo. Infine bisognerà pensare a svuotare la diga". Lo sottolinea, intervistato da Repubblica, Alberto Pizzi, professore di geologia all'Università di Chieti e Pescara, che non svuoterebbe però adesso il lago di Campotosto, "perché avrei paura di rompere l'equilibrio della faglia in tensione e di scatenare io un terremoto. Però andrà fatto il prima possibile, appena ci saranno le condizioni. Di certo opterei per uno svuotamento cauto: lento e graduale". Parlando dei timori dopo le parole del presidente della Commissione Grandi Rischi, il professore osserva che "la prima cosa a cui ho pensato è che ci sia stato un 'effetto l'Aquila': cioè che dopo il processo si tenda a evitare qualsiasi dichiarazione apparentemente 'rassicurante' e a seguire un profilo di maggior cautela".