Hong Kong, al via le primarie organizzate dall'opposizione. Wong: "Il mondo accenda i riflettori"
Il 6 settembre nell'ex colonia britannica si voterà per il rinnovo del LegCo, il mini-parlamento dove a inizio mese è entrata in vigore la contestata legge sulla "sicurezza nazionale" imposta da Pechino
Un autobus vintage come seggio elettorale e grandi manifesti con i volti dei candidati. Iniziano oggi a Hong Kong le "primarie pro-democrazia", organizzate dall'opposizione in vista del voto del 6 settembre, quando si voterà per il rinnovo del LegCo, il mini-parlamento dell'ex colonia britannica dove a inizio mese è entrata in vigore la contestata legge sulla "sicurezza nazionale" imposta da Pechino.
Joshua Wong, l'attivista diventato il "ministro degli Esteri" del movimento democratico con un megafono invita la gente a votare e twitta: "Questa - scrive - potrebbe essere la prima e l'ultima volta che il mio nome appare sulle schede in base alla legge sulla sicurezza nazionale. Nonostante le crescenti minacce di Pechino, gli abitanti di Hong Kong oggi daranno prova della loro determinazione per la libertà e faremo sentire la nostra voce: Non ci arrenderemo!".
In un altro tweet, il giovane attivista parla di "lunghe code" per il voto, di "quasi 34.000" preferenze espresse "solo nelle prime due ore" e insiste: Hong Kong "non si arrenderà di fronte alla tirannia e alla paura". "L'affluenza - dice - servirà da cartina tornasole rispetto all'opposizione alla legge sulla sicurezza nazionale. Chiediamo al mondo di accendere i riflettori su Hong Kong".
Con queste primarie l'opposizione cerca di rafforzare la possibilità per i candidati democratici di raggiungere una maggioranza di 35 seggi su 70 nelle elezioni del 6 settembre per dare loro, eventualmente, il potere di bloccare le proposte del governo.
Perquisizioni e controlli
Si ha anche notizia di perquisizioni della polizia, a poche ore dalle primarie, in un istituto di ricerche, il Public Opinion Research Institute (Pori) presieduto da Robert Chung Ting-yiu, che ha aiutato l'opposizione nell'organizzazione. Il motivo all'origine dei controlli è una presunta fuga di dati che potrebbe essere collegata a un attacco hacker.