Da Sunderland a Westminster: ecco la marcia dei brexiteer capeggiata da Nigel Farage
434 chilometri, una marcia sostenuta e animata da migliaia di sostenitori della Brexit, guidati dall'ex leader dell'Ukip Nigel Farage. Al via da Sunderland, la manifestazione di protesta terminerà con l'arrivo a Londra il 29 marzo, giorno in cui il Regno Unito dovrebbe lasciare l'Unione europea
L'ex leader dell'Ukip Nigel Farage, uno dei protagonisti della Brexit, si è messo in marcia da Sunderland verso Londra. Un 'pellegrinaggio' di 434 chilometri che terminerà il 29 marzo, giorno in cui il Regno Unito dovrebbe lasciare l'Unione europea. Una protesta sostenuta al grido di 'Leave means Leave' ('Uscire vuol dire uscire'). Così i brexiteer tentano di scuotere Westminster.
"I politici stanno tradendo il volere del popolo", ha dichiarato Farage. "Il 29 marzo dovrebbe essere il giorno in cui diventiamo un Paese indipendente. C'è un problema e si chiama politici. Loro non vogliono davvero che lasciamo l'Ue", ha concluso l'ex leader dell'Ukip invitando tutti a prendere parte all'evento. "Siamo noi, la gente, contro la classe politica", prosegue: "Alla fine vinceremo questa battaglia".
Perché Sunderland
Sunderland, situata nel nord est dell'Inghilterra, è stata scelta dai brexiteer perché i suoi abitanti sono fermamente convinti della Brexit. Tre anni fa, in città i Leave (chi ha sostenuto l'uscita del Regno Unito dall'Europa) vinsero al referendum con una maggioranza del 61%.
29 marzo 2019
È il termine ultimo per il divorzio tra Europa e Regno Unito. La mancata ratifica dell'accordo da parte del Parlamento britannico sta facendo presagire uno scenario no-deal (un'uscita senza accordo). Downing Street ha detto di avere 30 ore di tempo per convincere un numero sufficiente di deputati ad appoggiare l'accordo con la Ue per la Brexit; in caso non si riesca a creare una maggioranza intorno al piano Theresa May, la premier procederà con una richiesta di estensione dell'articolo 50. Di fatto una proroga della data d'uscita del Regno Unito dall'Ue.
Corsa ai passaporti irlandesi
La prospettiva della Brexit alle porte ha scatenato una vera e propria corsa alla richiesta del passaporto della Repubblica d'Irlanda tra i sudditi del Regno Unito che possono vantare (e sono tanti) anche una sola goccia di sangue irlandese. I numeri parlano chiaro: nei primi due mesi del 2019 le richieste sono state 230mila. Per intenderci: il doppio della popolazione di Cork, ossia della seconda città del Paese. Si calcola ora che senza grande sforzo possa essere superato il numero record dello scorso anno, quando le richieste di passaporto furono 860mila.
"I politici stanno tradendo il volere del popolo", ha dichiarato Farage. "Il 29 marzo dovrebbe essere il giorno in cui diventiamo un Paese indipendente. C'è un problema e si chiama politici. Loro non vogliono davvero che lasciamo l'Ue", ha concluso l'ex leader dell'Ukip invitando tutti a prendere parte all'evento. "Siamo noi, la gente, contro la classe politica", prosegue: "Alla fine vinceremo questa battaglia".
Perché Sunderland
Sunderland, situata nel nord est dell'Inghilterra, è stata scelta dai brexiteer perché i suoi abitanti sono fermamente convinti della Brexit. Tre anni fa, in città i Leave (chi ha sostenuto l'uscita del Regno Unito dall'Europa) vinsero al referendum con una maggioranza del 61%.
29 marzo 2019
È il termine ultimo per il divorzio tra Europa e Regno Unito. La mancata ratifica dell'accordo da parte del Parlamento britannico sta facendo presagire uno scenario no-deal (un'uscita senza accordo). Downing Street ha detto di avere 30 ore di tempo per convincere un numero sufficiente di deputati ad appoggiare l'accordo con la Ue per la Brexit; in caso non si riesca a creare una maggioranza intorno al piano Theresa May, la premier procederà con una richiesta di estensione dell'articolo 50. Di fatto una proroga della data d'uscita del Regno Unito dall'Ue.
Corsa ai passaporti irlandesi
La prospettiva della Brexit alle porte ha scatenato una vera e propria corsa alla richiesta del passaporto della Repubblica d'Irlanda tra i sudditi del Regno Unito che possono vantare (e sono tanti) anche una sola goccia di sangue irlandese. I numeri parlano chiaro: nei primi due mesi del 2019 le richieste sono state 230mila. Per intenderci: il doppio della popolazione di Cork, ossia della seconda città del Paese. Si calcola ora che senza grande sforzo possa essere superato il numero record dello scorso anno, quando le richieste di passaporto furono 860mila.