Ivana Gattei, una vita per la danza
Intervista di Mariaceleste de Martino
"Da bambina volevo fare la ballerina, ma mia madre disse: 'No, tu la ballerina non la fai'. Ai miei tempi le 'ballerine' erano le 'showgirl'. Io volevo studiare danza e quando divenni 'danzatrice' mia madre fu fiera di me”. Così Ivana Gattei comincia a raccontarci la sua tecnica rivoluzionaria di insegnamento alla Scuola del Teatro dell'Opera di Roma, dove rimase fino a quando non si ritirò dalle scene, rifiutandone la direzione.
A 12 anni, Ivana Gattei inventò una tecnica: partendo dalla sbarra a terra di Boris Kniaseff, creò una sua metodologia di lavoro a terra mirato al potenziamento corporeo e al miglioramento dell'en dehors e del movimento dei piedi. Ivana Gattei ha insegnato il 1° corso uomini all'Opera nel 1963 (prima le classi erano miste). Tra i suoi allievi Raffaele, Alfonso e Augusto Paganini, e Mario Marozzi. Ha lavorato con Rudolf Nureyev, Erik Bruhn, Roland Petit, Maurice Béjart, George Balanchine, Katherine Dunham, Léonide Massine, Zarko Prebil, Anton Dolin, Boris Kniaseff, Jia Ruskaja, Marika Besobrasova, Vladimir Vasiliev, Nina Vyroubova e Carla Fracci.
Il vantaggio della sbarra a terra? "C'è più spazio, ci si allunga meglio, si ottiene più potenza per portare su il corpo e alzare le gambe. La sbarra a terra fissa i punti di tutti i posizionamenti del corpo, cosa che non si può fare in aria".
Sta dicendo, tra le righe, che il modo di fare danza è cambiato? "Ora si sculetta, senza stabilità, equilibrio, agilità, estensione, elevazione, controllo del corpo".
Quindi la differenza tra 'ballerina' e 'danzatrice'? "La prima agita le natiche, l'altra interpreta con il corpo un personaggio. La danza è la mia anima e prima di morire voglio che tutti insegnino bene la tecnica. Ora si usa sempre più il bacino per ballare, stanno uccidendo la danza! E invece si deve vedere la bellezza del movimento del corpo: braccia e gambe che parlano".
Il suo grande maestro? "Aurel Milloss".
Un danzatore che apprezza? Ieri e oggi? "Nureyev e Bolle".
Donne? "Ce ne sono tante, ma non mi viene in mente nessuno. L'uomo ama la danza,la onora. Le donne mettono in risalto il loro corpo", aggiunge Ivana Gattei mentre ci mostra le foto dei suoi lavori, sul palco e nel cinema.
Quale dovrebbe essere il 'mantra' del danzatore? "Danzare con il corpo, non con il culo", sbotta alzando la voce con passione. "Si deve vedere la grazia, la classe e abbellire il corpo, non distruggerlo".
Di Carla Fracci cosa mi dice? "Avrebbe potuto fare di più".
Lei è anche cintura nera di Judo, vero? "Mio marito era il campione di Judo, Augusto Ceracchini. Ma la danza è l'espressione della mia anima".
Lei è un pezzo di storia della danza, ha lavorato anche con compagnie americane a New York e nel giro per il mondo, e a 87 anni, alza la gamba come una ragazzina e danza ancora. Insegna anche? "Certo! Sia in classe a scuola sia lezioni private a casa. La danza non è quel che fai, ma è quel che sei".