Trentino, ordinanza per abbattere l'orso che ha ferito due persone. Animalisti pronti a vie legali
L'orso, non ancora identificato, che ha ferito padre e figlio sul Monte Peller rischia di essere abbattuto
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha annunciato che firmerà nelle prossime ore l'ordinanza che prevede l'abbattimento dell'orso, non ancora identificato, che nel pomeriggio di lunedì ha aggredito due persone, padre e figlio, sul Monte Peller, in valle di Non.
Il dirigente generale della Forestale provinciale, Romano Masè, ha assicurato un'azione di presidio del territorio dove è avvenuta l'aggressione, di informazione alle persone che vivono nella zona. Nel contempo sono stati inviati al laboratorio della Fondazione Mach, a San Michele all'Adige, gli abiti delle due persone ferite, che serviranno a identificare l'animale attraverso l'esame del Dna. Al momento non si sa se si tratti di un maschio o di una femmina. Per avere i risultati, spiegano in Provincia, ci vorrà qualche giorno.
L'incidente
Padre e figlio si sono imbattuti nell'orso lungo un sentiero del Monte Peller, in località Torosi. Il giovane, seguito a poca distanza dal padre, si è trovato a tu per tu con l'animale. Caduto a terra, è stato sormontato e a quel punto la reazione del padre è stata quella di scagliarsi contro il plantigrado riportando la frattura di una gamba in più punti.
Gli orsi in Trentino
In Trentino ci sono fra gli 82 ed i 93 esemplari di orso, ai quali si aggiungono i nuovi cuccioli.
Questi numeri mettono in dubbio la possibilità di convivenza dell'orso con l'uomo, secondo Fugatti (Lega). La questione sarà sottoposta al ministro dell'Ambiente Sergio Costa (M5S), ha detto il presidente, "per avviare una discussione sulla prospettiva gestionale degli orsi che sta diventando sempre più insostenibile. Vogliamo dialogare con il Ministero, sapendo comunque - ha concluso il presidente - che noi abbiamo una legge, la 9 del 2018, che ci consente ampi margini di manovra sulla gestione dei grandi carnivori".
Animalisti pronti alle vie legali
Immediata la risposta dell'associazione Animalisti Italiani Onlus: "Se Fugatti attuerà quanto dichiarato, predisporremo una diffida contro la Provincia di Trento, chiedendo l'immediata sospensione dell'ordinanza di abbattimento dell'orso". Così, in una nota, l'associazione Animalisti Italiani Onlus interviene sul caso dell'orso che, in Trentino, ha aggredito padre e figlio sul monte Peller.
"Il nostro pensiero non può non andare anche all'orso M-49 Papillon, letteralmente perseguitato dalla Provincia di Trento che dimostra ancora una volta di conoscere solo metodi repressivi e violenti. Già allora Fugatti non aveva ascoltato persino il Ministro dell'Ambiente Costa che si era apertamente schierato a favore della libertà dell'animale. La storia continua a ripetersi così come era stato in precedenza per gli orsi Daniza e Kj2".
Sulla questione è intervenuto anche il WWF Italia: in un comunicato si dice "molto dispiaciuto" per il ferimento di due persone in Trentino ad opera di un orso "e augura ai due feriti una pronta guarigione". "Tuttavia - prosegue -, le dinamiche dell'incidente non sono ancora chiare, e in mancanza di alcuni elementi fondamentali per definire cause e responsabilità dell'accaduto, ad esempio l'eventuale presenza di cuccioli o altre motivazioni che possono aver spinto l'orso a ferire le due persone (come previsto dal Piano d'Azione per la Conservazione dell'Orso sulle Alpi), l'emanazione di ordinanze di abbattimento appare una scelta improvvida e fuori luogo".
"Per questo motivo - conclude la ong - il WWF diffida la Provincia di Trento dal procedere in tal senso, mentre la invita a rafforzare le iniziative di educazione e sensibilizzazione in tutti i territori dove vive il plantigrado".
Il dirigente generale della Forestale provinciale, Romano Masè, ha assicurato un'azione di presidio del territorio dove è avvenuta l'aggressione, di informazione alle persone che vivono nella zona. Nel contempo sono stati inviati al laboratorio della Fondazione Mach, a San Michele all'Adige, gli abiti delle due persone ferite, che serviranno a identificare l'animale attraverso l'esame del Dna. Al momento non si sa se si tratti di un maschio o di una femmina. Per avere i risultati, spiegano in Provincia, ci vorrà qualche giorno.
L'incidente
Padre e figlio si sono imbattuti nell'orso lungo un sentiero del Monte Peller, in località Torosi. Il giovane, seguito a poca distanza dal padre, si è trovato a tu per tu con l'animale. Caduto a terra, è stato sormontato e a quel punto la reazione del padre è stata quella di scagliarsi contro il plantigrado riportando la frattura di una gamba in più punti.
Gli orsi in Trentino
In Trentino ci sono fra gli 82 ed i 93 esemplari di orso, ai quali si aggiungono i nuovi cuccioli.
Questi numeri mettono in dubbio la possibilità di convivenza dell'orso con l'uomo, secondo Fugatti (Lega). La questione sarà sottoposta al ministro dell'Ambiente Sergio Costa (M5S), ha detto il presidente, "per avviare una discussione sulla prospettiva gestionale degli orsi che sta diventando sempre più insostenibile. Vogliamo dialogare con il Ministero, sapendo comunque - ha concluso il presidente - che noi abbiamo una legge, la 9 del 2018, che ci consente ampi margini di manovra sulla gestione dei grandi carnivori".
Animalisti pronti alle vie legali
Immediata la risposta dell'associazione Animalisti Italiani Onlus: "Se Fugatti attuerà quanto dichiarato, predisporremo una diffida contro la Provincia di Trento, chiedendo l'immediata sospensione dell'ordinanza di abbattimento dell'orso". Così, in una nota, l'associazione Animalisti Italiani Onlus interviene sul caso dell'orso che, in Trentino, ha aggredito padre e figlio sul monte Peller.
"Il nostro pensiero non può non andare anche all'orso M-49 Papillon, letteralmente perseguitato dalla Provincia di Trento che dimostra ancora una volta di conoscere solo metodi repressivi e violenti. Già allora Fugatti non aveva ascoltato persino il Ministro dell'Ambiente Costa che si era apertamente schierato a favore della libertà dell'animale. La storia continua a ripetersi così come era stato in precedenza per gli orsi Daniza e Kj2".
Sulla questione è intervenuto anche il WWF Italia: in un comunicato si dice "molto dispiaciuto" per il ferimento di due persone in Trentino ad opera di un orso "e augura ai due feriti una pronta guarigione". "Tuttavia - prosegue -, le dinamiche dell'incidente non sono ancora chiare, e in mancanza di alcuni elementi fondamentali per definire cause e responsabilità dell'accaduto, ad esempio l'eventuale presenza di cuccioli o altre motivazioni che possono aver spinto l'orso a ferire le due persone (come previsto dal Piano d'Azione per la Conservazione dell'Orso sulle Alpi), l'emanazione di ordinanze di abbattimento appare una scelta improvvida e fuori luogo".
"Per questo motivo - conclude la ong - il WWF diffida la Provincia di Trento dal procedere in tal senso, mentre la invita a rafforzare le iniziative di educazione e sensibilizzazione in tutti i territori dove vive il plantigrado".