Quel che resta del Lago di Como dopo un altro inverno caldo e asciutto. Ispra: allarme siccità
Queste immagini di fine inverno di uno dei paesaggi più belli e amati d'Italia documentano in realtà una situazione assai critica: il livello delle acque del Lago di Como è preoccupante, mancano infatti all'appello 95 milioni di metri cubi di acqua, il 21% in meno rispetto alla media stagionale. Il rapporto Ispra sul clima del "Bel Paese" appena pubblicato con i dati ragionati al 2018 dice intanto che quello del 2017 è stato l'inverno più asciutto dal 1961. In questi due anni però la situazione è peggiorata, rincara Coldiretti che lancia l'allarme: il Po è allo stesso livello di magra di agosto e anche gli altri grandi laghi sono mezzi vuoti.
A oggi nel nord Italia la situazione è peggiore di quella del 2017 quando la siccità aveva ha creato difficoltà per gli usi civili nei centri urbani, costando 2 miliardi di euro in danni all'agricoltura. E' quanto afferma la Coldiretti, nel commentare l'ultimo annuario Ispra che indica il 2017 il secondo anno tra i più secchi dell'intera serie calcolata dal 1961.
Coldiretti: quest'anno va anche peggio: Po come ad agosto e grandi laghi mezzi vuoti
A preoccupare soprattutto al nord sono le precipitazioni dimezzate (-50% rispetto alla media) che hanno lasciato a secco fiumi, laghi, invasi, terreni e senza neve le montagne. Peraltro non sono previste precipitazioni significative nel mese di marzo che possano cambiare la situazione. allo stato attuale sul Po in magra sembra piena estate con il livello idrometrico al ponte della Becca di -2,83 metri, come
nell'agosto scorso; ma anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dall'8% del lago di Como al 16% dell'Iseo fino al 29% del Maggiore secondo l'ultimo monitoraggio della Coldiretti. Le piogge sono attese come manna dagli agricoltori soprattutto al nord, ma per essere di sollievo devono durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa; le precipitazioni violente, infatti, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l'acqua che tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi per l'erosione del suolo.
Bonelli (Verdi): Rischio desertificazione e razionamento dell'acqua potabile in estate
I fiumi e i laghi del nostro paese "sono in un'avanzata fase di siccità e la desertificazione sta conquistando parti sempre più consistenti del nostro territorio, ci troviamo di fronte ad un'emergenza nazionale e ad una questione di sicurezza nazionale". Lo denuncia Angelo Bonelli dei Verdi aggiungendo che "questa drammatica situazione, che accade in pieno inverno e rischia di avere conseguenze gravi nei prossimi mesi, non fa notizia e non porta il governo ad adottare misure urgenti". Ogni secondo "perdiamo dalle nostre tubature colabrodo 110 mila litri al secondo di acqua potabile, una quantità che potrebbe dare da bere a 40 milioni di persone con un danno da 4,6 miliardi di euro all'anno incluso il costo dell'energia utilizzato per captare e potabilizzare l'acqua". Siccità, prosegue Bonelli, "significa desertificazione e secondo i dati Ispra e Cnr la Sicilia ha una superficie che si avvicina al 70% del proprio territorio a rischio desertificazione seguita da regioni come la Puglia. Lega e M5S smettano di litigare e invece di approvare norme che aggrediscono il territorio lavorino per fare un CdM sulla siccità e desertificazione perché questa estate il rischio di razionare l'acqua potabile sarà concreto".
Il rapporto Ispra
Frane, siccità, agenti chimici e inquinamento da agricoltura intensiva: sono queste le malattie principali che affliggono l'Italia, il suo clima e il suo territorio. Tra le buone notizie, invece, il miglioramento della qualità delle acque costiere. E' quanto emerge dall'annuario Ispra sui dati ambientali 2018, presentato alla Camera.
La caratteristica più rilevante del clima in Italia nel 2017 è stata la siccità. Con una precipitazione cumulata media al di sotto della norma del 22% circa, il 2017 si colloca al 2° posto, appena dopo il
2001, tra gli anni più "secchi" dell'intera serie dal 1961. E' stata di +1,30 °C l'anomalia della temperatura media in Italia, superiore a quella globale sulla terra ferma (+1,20 °C).
Particolarmente seria la situazione che riguarda il dissesto idrogeologico: i principali eventi di frana nel 2017 sono stati 172 e hanno causato complessivamente 5 vittime, 31 feriti e danni prevalentemente alla rete stradale, in particolare nelle regioni Abruzzo, Campania, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Lombardia e Marche. Diverse sono state le frane che si sono attivate in Abruzzo, sia a causa dello scioglimento della neve caduta nell'eccezionale nevicata del 18 gennaio del 2017, sia delle intense precipitazioni.
In Italia, ricorda l'Ispra, oltre 6 milioni di abitanti sono residenti in aree a pericolosità idraulica media (tempo di ritorno tra 100 e 200 anni), mentre la popolazione a rischio frane è pari a oltre 1,2 milioni di abitanti. Dal punto di vista della sismicità, nel 2017 quattro eventi hanno raggiunto e superato Magnitudo 5, tutti avvenuti il 18 gennaio, con epicentri in provincia de L'Aquila. I terremoti di Magnitudo pari o superiore a 4 sono stati 16, di cui 13 nell'area epicentrale della sequenza del Centro Italia. Degno di rilievo è, inoltre, il terremoto che ha colpito l'isola di Ischia il 21 agosto che, seppure di Magnitudo 4, ha procurato molti danni al patrimonio edilizio e 2 vittime. Nel 2017 nessun evento sismico ha raggiunto Magnitudo 6.
Le emissioni totali di gas serra dal 1990 al 2016 sono diminuite del 17,5%. Il valore limite giornaliero (50 μg/m3 da non superare più di 35 volte per anno civile), di PM10 nel 2017 non è stato rispettato nel 31% delle stazioni. Complessivamente, però, dal 1990 al 2016 le emissioni nazionali di particolato atmosferico PM10 sono in diminuzione del -33,7% e le emissioni complessive di ossidi di zolfo, ossidi di azoto e ammoniaca sono in calo del -66,8%.
Per quanto riguarda il capitolo biodiversità. La fauna in Italia conta oltre 60.000 entità e la nostra flora 8.195 entità di piante vascolari e 3.873 entità non vascolari. Volendo fare un confronto con l'Europa, per quanto riguarda la fauna, tra gli insetti, gli Ortotteri (grilli e cavallette) sono circa il triplo di quelli della Polonia, il decuplo della Gran Bretagna e della Norvegia e oltre 150 volte quelli dell'Islanda e il numero di specie dei Lepidotteri (farfalle) è più del doppio di quello della Gran Bretagna. Resta alto il livello di minaccia: 120 specie di vertebrati terrestri sono minacciate per la perdita e la degradazione di habitat; sono 3.182 specie alloctone introdotte in Italia e potenzialmente invasive; tra i vertebrati, sono minacciati gli anfibi (36%) e i pesci ossei di acqua dolce (48%). Particolarmente minacciate il 42% delle 202 specie tutelate dalla Direttiva Habitat.