Filippine, riapre Boracay, la perla turistica diventata una "fogna a cielo aperto"
Una storia di sovraffollamento turistico. Dopo i lavori di risanamento una riapertura-test di dieci giorni
Boracay è stata in passato una delle attrattive naturalistiche più esclusive delle Filippine ma a partire dagli anni '80 si è via via trasformata da paradiso del turista "sacco in spalla" a resort balneare sempre più sviluppato. Uno "sviluppo" che ha portato a quadruplicare i visitatori in appena un decennio.
L'assalto dei turisti negli ultimi anni ha fatto letteralmente scoppiare l'isola trasformando un sogno tropicale in una "fogna a cielo aperto" come l'ha definita pochi mesi fa il presidente filippino Duterte. Una delle vittime eccellenti del fenomeno dell'overtourism, l'isola è stata chiusa per abbattere le centinaia di strutture ricettive abusive, risanarla e dotarla di un nuovo sistema fognario. Dieci anni di boom edilizio incontrollato hanno trasformato la piccola isola di 10 chilometri quadrati in un punto di ritrovo per due milioni di turisti (un terzo del totale nazionale), provenienti in particolare dalla Cina e dalla Corea del Sud.
Si tratta di una riapertura per il momento provvisoria al turismo che durerà appena 10 giorni.