Media Art Festival, la tecnologia tra opere d’arte e scuola
A Roma oltre 35 artisti digitali sperimentano nuovi processi e sinergie tra tecnologia e arte nella mostra 'The power to change the world'
Il Media Art Festival, l'iniziativa promossa dalla Fondazione Mondo Digitale per esplorare nuove frontiere della cultura e dell'arte, giunge alla sua terza edizione con il focus su 'Path Toward Human Sustainability', dedicato a una sfida cruciale del XXI secolo. Digitale, intelligenza artificiale e genetica sono i settori che stanno registrando le mutazioni più veloci e complesse, trasformando in profondità il modo di produrre e di consumare, anche a livello culturale.
Lo slogan della scorsa edizione "L'arte in un mondo che cambia" diventa "L'arte che cambia il mondo", grazie anche ai laboratori creativi per lo sviluppo sostenibile, realizzati con la collaborazione di ricercatori e scienziati. L'evento porta nella capitale artisti di rilevanza mondiale, dall'israeliana Sigalit Landau che, dopo la Biennale di Venezia, torna in Italia con 'Salted Lake', all'americano Joseph DeLappe che, per la prima volta nel nostro paese, porta in mostra 'Gold Gandhi' e dialoga con il pubblico in workshop e lecture.
Il Media Art Festival si inserisce in un sistema di festival europei, come Article Biennial di Stavanger (Norvegia) e Spectra Aberdeen's Festival of Light (Scozia), sostenuti dal Programma Europa Creativa. Un progetto laboratorio che attraverso la formula delle residenze di artista ha portato artisti stranieri a lavorare in Italia e artisti italiani a lavorare all'estero: dalle opere d'arte realizzate presso la Palestra dell'Innovazione per il progetto European Light Expression Network – Enlight - finanziato dalla Commissione europea, alle Residenze d'artista attivate con il Goethe-Institut.
Anche nella terza edizione si conferma l'attenzione per la formazione, a partire dalla scuola. Con il progetto 'Carbon Footprint attraverso le digital art', realizzato con il sostegno del Miur in collaborazione con il Dipartimento di Fisica della Sapienza Università di Roma, artisti, fisici e studenti delle scuole superiori lavorano insieme alla creazione di prodotti scientifico-artistici legati al concetto di sviluppo e sostenibilità, un vero e proprio laboratorio di produzione diffusa per avvicinare le nuove generazioni a un uso attivo, innovativo e creativo della tecnologia e allo sviluppo di nuove competenze strategiche per la nascita di futuri profili professionali.
Lo slogan della scorsa edizione "L'arte in un mondo che cambia" diventa "L'arte che cambia il mondo", grazie anche ai laboratori creativi per lo sviluppo sostenibile, realizzati con la collaborazione di ricercatori e scienziati. L'evento porta nella capitale artisti di rilevanza mondiale, dall'israeliana Sigalit Landau che, dopo la Biennale di Venezia, torna in Italia con 'Salted Lake', all'americano Joseph DeLappe che, per la prima volta nel nostro paese, porta in mostra 'Gold Gandhi' e dialoga con il pubblico in workshop e lecture.
Il Media Art Festival si inserisce in un sistema di festival europei, come Article Biennial di Stavanger (Norvegia) e Spectra Aberdeen's Festival of Light (Scozia), sostenuti dal Programma Europa Creativa. Un progetto laboratorio che attraverso la formula delle residenze di artista ha portato artisti stranieri a lavorare in Italia e artisti italiani a lavorare all'estero: dalle opere d'arte realizzate presso la Palestra dell'Innovazione per il progetto European Light Expression Network – Enlight - finanziato dalla Commissione europea, alle Residenze d'artista attivate con il Goethe-Institut.
Anche nella terza edizione si conferma l'attenzione per la formazione, a partire dalla scuola. Con il progetto 'Carbon Footprint attraverso le digital art', realizzato con il sostegno del Miur in collaborazione con il Dipartimento di Fisica della Sapienza Università di Roma, artisti, fisici e studenti delle scuole superiori lavorano insieme alla creazione di prodotti scientifico-artistici legati al concetto di sviluppo e sostenibilità, un vero e proprio laboratorio di produzione diffusa per avvicinare le nuove generazioni a un uso attivo, innovativo e creativo della tecnologia e allo sviluppo di nuove competenze strategiche per la nascita di futuri profili professionali.