Roma, clonavano carte di credito: banda sgominata dai carabinieri
Sgominata dai carabinieri una banda di clonatori di carte di credito. Sono responsabili della manomissione di 17 sportelli bancomat nella capitale e della clonazione di 1.107 carte. Carcere per 4 cittadini bulgari. L'indagine era partita due anni fa.
Le forze dell'ordine e l'Europol hanno monitorato sportelli bancomat per verificarne la manomissione mediante installazione di apparecchiature skimmer device. Numerose erano state le denunce di utilizzo fraudolento di carte presentate dalle vittime ai Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina e ad altri Comandi Stazione della Capitale, ed avevano in comune spese effettuate in paesi extraeuropei come Belize, Indonesia e Giamaica, paesi in cui è risultata avvenire la materiale clonazione delle carte e la successiva trascrizione dei codici rubati su bande magnetiche di carte “vergini”.
Il recupero di dati da smartphone e PC, sequestrati nel corso delle operazioni, ha consentito di individuare in breve tempo la manomissione di almeno 17 sportelli bancomat della Capitale; la clonazione di 1.107, tra carte di credito e bancomat, con le quali sono stati eseguiti prelievi fraudolenti all’estero per circa 50.000 euro, cifra corrispondente a quanto si è riuscito ad accertare sulle sole carte di pagamento emesse da istituti di credito italiani.
I quattro indagati agivano in concorso con altri sodali, non identificati, con sede fuori dall'Europa specializzati nella manomissione di sportelli bancomat mediante l’installazione di sofisticate apparecchiature composte da microcamera per carpire i codici PIN e lettore di banda magnetica, capaci di immagazzinare anche i codici PAN impressi sulle carte di pagamento; clonazione di carte di credito e successivo utilizzo fraudolento.
I risultati dell'operazione Nettuno, come detto, ha portato alll'arresto di 4 persone in flagranza di reato per installazione di apparecchiature skimmer su alcuni sportelli bancomat; sequestro di decine di carte di pagamento già clonate, di oltre 100 supporti plastico-magnetici “vergini” e di strumentazione elettronica varia: computer portatili, masterizzatori olografici, skimmer e microcamere; circa 10.000 euro in contanti, somma comprovante l’illecita attività.
Il recupero di dati da smartphone e PC, sequestrati nel corso delle operazioni, ha consentito di individuare in breve tempo la manomissione di almeno 17 sportelli bancomat della Capitale; la clonazione di 1.107, tra carte di credito e bancomat, con le quali sono stati eseguiti prelievi fraudolenti all’estero per circa 50.000 euro, cifra corrispondente a quanto si è riuscito ad accertare sulle sole carte di pagamento emesse da istituti di credito italiani.
I quattro indagati agivano in concorso con altri sodali, non identificati, con sede fuori dall'Europa specializzati nella manomissione di sportelli bancomat mediante l’installazione di sofisticate apparecchiature composte da microcamera per carpire i codici PIN e lettore di banda magnetica, capaci di immagazzinare anche i codici PAN impressi sulle carte di pagamento; clonazione di carte di credito e successivo utilizzo fraudolento.
I risultati dell'operazione Nettuno, come detto, ha portato alll'arresto di 4 persone in flagranza di reato per installazione di apparecchiature skimmer su alcuni sportelli bancomat; sequestro di decine di carte di pagamento già clonate, di oltre 100 supporti plastico-magnetici “vergini” e di strumentazione elettronica varia: computer portatili, masterizzatori olografici, skimmer e microcamere; circa 10.000 euro in contanti, somma comprovante l’illecita attività.