Venezia, danneggiate colonne Basilica di San Marco: "Si teme corrosione del sale"
Dopo l'alluvione che ha interessato Venezia è iniziata la conta dei danni. Il sindaco Brugnaro parla di "1 miliardo di euro" e, durante il sopralluogo tra Burano e Torcello, per verificare i danni, il primo cittadino, nominato commissario, ha chiesto al governo un ulteriore impegno per il completamento del Mose
"Temiamo danni consistenti agli edifici più rappresentativi come la basilica di San Marco e Palazzo Ducale, alle opere della cultura ma anche al Tribunale, alla Corte d'Appello e alla sede del Comune che ha avuto problematiche importanti", ha dichiarato il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto. "Il problema - ha aggiunto - è che non si potranno quantificare se non fra qualche mese quando si vedrà l'effetto del sale sulle pietre". E quindi bisogna tenere alta l'attenzione. "Al di là da quanto successo - ha continuato il prefetto - Venezia è un patrimonio dell'umanità non solo una città del Veneto". A questo punto "non aggiungo la mia voce alle critiche" ha osservato, pur ammettendo che "forse si poteva fare di più e prima".
L'impatto del sale sulle pietre è l'aspetto che più preoccupa. In queste immagini sono ben visibili i primi sintomi sulle colonne della Basilica di San Marco. L'accertamento è in corso, conferma il Procuratore di San Marco, Pierpaolo Campostrini, rilevando che "danni sono visibili anche alla lastra di marmo al capitello del Crocifisso ma molto si vedrà man mano che tutto si asciugherà e anche nei mesi perché il processo di corrosione del sale è lento ma inesorabile". Nella cripta era parzialmente stata fatta una desalinizzazione delle colonne, che era ancora in corso e ora andrà rifatta. "Ci sono cose che non si vedono immediatamente - spiega - non è facile capire lo stato delle cose".
"Abbiamo il dovere di chiedere al governo di terminare il Mose", ha dichiarato Luigi Brugnaro. E spiega che con il Comune coinvolto nell'opera ci sarebbe più trasparenza. "Lo dice la storia giudiziaria che c'è stata ruberia" osserva rispondendo ai giornalisti. "Che cosa vuol dire che il Mose è pronto al 93%? Andiamo al sodo, alla parte ingegneristica" aggiunge. "Va fatta un'operazione trasparenza costante - secondo il sindaco - Se non sai le cose sei legittimato ad avere dubbi". Invece su quest'argomento "la città deve essere più compatta possibile" in modo da evitare che a Roma i fondi siano dirottati su altri progetti. Ora l'attenzione del governo è positiva, consente di andare a vedere". E questo è importante al di là di chi è stato scelto come commissario all'opera. "Non cambia un nome o un altro ma vedere" la situazione in concreto "non i numeretti". Un appuntamento per vedere le carte al quale Brugnaro vorrebbe portare anche qualche ingegnere per poi "riferire alla città".
"Sulla mia scrivania ho già mezzo miliardo di danni contabilizzati, ma la partita dei danni causati dall'ondata di maltempo in Veneto non è chiusa". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha fatto il punto della situazione a chiusura della settimana in cui il Veneto è stato flagellato dal maltempo. "Basta pensare alle spiagge, alla montagna, ma anche ai cantieri al lavoro per riparare i danni della tempesta Vaia dello scorso anno - dice -. Per il momento, comunque, preferisco non azzardare una cifra finale. E ricordo che queste cifre non comprendono quelle di Venezia".
Crowdfunding
Settantamila euro sono stati raccolti grazie al crowdfunding da parte di migliaia di persone per far rialzare quanto prima le realtà commerciali di Venezia che hanno chiesto sostegno sulla piattaforma di raccolta fondi GoFundMe. Tra queste osterie, imprese turistiche, studi d'arte e di grafica, atelier, palestre e teatri. La raccolta più condivisa è quella dell'edicola di Walter Mutti che ha raccolto oltre 28 mila euro per riaprire il suo chiosco, spazzato dalla furia del vento. Tra le altre storie anche la rete di "Venezia autentica" che sta raccogliendo fondi per aiutare immediatamente con un contributo 80 imprese locali.
Due ristoranti, l'osteria della Zucca e La conchiglia, sono beneficiari di altrettante campagne di raccolta fondi. Un crowdfunding è nato anche per i soffiatori e modellatori di vetro di Murano: "Le nostre fornaci hanno subito danni - spiega Davide Fuin, organizzatore della campagna -. La somma raccolta sarà divisa tra chi ha perso settimane di produzione e forni". Un'altra raccolta è stata lanciata per supportare Grafiche Ellemme, di Michele e Luca, che porta avanti la tradizione tipografica veneziana. Sono oggetto della solidarietà del web anche una palestra di ginnastica artistica e il Teatro a l'Avogaria.
L'impatto del sale sulle pietre è l'aspetto che più preoccupa. In queste immagini sono ben visibili i primi sintomi sulle colonne della Basilica di San Marco. L'accertamento è in corso, conferma il Procuratore di San Marco, Pierpaolo Campostrini, rilevando che "danni sono visibili anche alla lastra di marmo al capitello del Crocifisso ma molto si vedrà man mano che tutto si asciugherà e anche nei mesi perché il processo di corrosione del sale è lento ma inesorabile". Nella cripta era parzialmente stata fatta una desalinizzazione delle colonne, che era ancora in corso e ora andrà rifatta. "Ci sono cose che non si vedono immediatamente - spiega - non è facile capire lo stato delle cose".
"Abbiamo il dovere di chiedere al governo di terminare il Mose", ha dichiarato Luigi Brugnaro. E spiega che con il Comune coinvolto nell'opera ci sarebbe più trasparenza. "Lo dice la storia giudiziaria che c'è stata ruberia" osserva rispondendo ai giornalisti. "Che cosa vuol dire che il Mose è pronto al 93%? Andiamo al sodo, alla parte ingegneristica" aggiunge. "Va fatta un'operazione trasparenza costante - secondo il sindaco - Se non sai le cose sei legittimato ad avere dubbi". Invece su quest'argomento "la città deve essere più compatta possibile" in modo da evitare che a Roma i fondi siano dirottati su altri progetti. Ora l'attenzione del governo è positiva, consente di andare a vedere". E questo è importante al di là di chi è stato scelto come commissario all'opera. "Non cambia un nome o un altro ma vedere" la situazione in concreto "non i numeretti". Un appuntamento per vedere le carte al quale Brugnaro vorrebbe portare anche qualche ingegnere per poi "riferire alla città".
"Sulla mia scrivania ho già mezzo miliardo di danni contabilizzati, ma la partita dei danni causati dall'ondata di maltempo in Veneto non è chiusa". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha fatto il punto della situazione a chiusura della settimana in cui il Veneto è stato flagellato dal maltempo. "Basta pensare alle spiagge, alla montagna, ma anche ai cantieri al lavoro per riparare i danni della tempesta Vaia dello scorso anno - dice -. Per il momento, comunque, preferisco non azzardare una cifra finale. E ricordo che queste cifre non comprendono quelle di Venezia".
Crowdfunding
Settantamila euro sono stati raccolti grazie al crowdfunding da parte di migliaia di persone per far rialzare quanto prima le realtà commerciali di Venezia che hanno chiesto sostegno sulla piattaforma di raccolta fondi GoFundMe. Tra queste osterie, imprese turistiche, studi d'arte e di grafica, atelier, palestre e teatri. La raccolta più condivisa è quella dell'edicola di Walter Mutti che ha raccolto oltre 28 mila euro per riaprire il suo chiosco, spazzato dalla furia del vento. Tra le altre storie anche la rete di "Venezia autentica" che sta raccogliendo fondi per aiutare immediatamente con un contributo 80 imprese locali.
Due ristoranti, l'osteria della Zucca e La conchiglia, sono beneficiari di altrettante campagne di raccolta fondi. Un crowdfunding è nato anche per i soffiatori e modellatori di vetro di Murano: "Le nostre fornaci hanno subito danni - spiega Davide Fuin, organizzatore della campagna -. La somma raccolta sarà divisa tra chi ha perso settimane di produzione e forni". Un'altra raccolta è stata lanciata per supportare Grafiche Ellemme, di Michele e Luca, che porta avanti la tradizione tipografica veneziana. Sono oggetto della solidarietà del web anche una palestra di ginnastica artistica e il Teatro a l'Avogaria.