"Non ci sono parole", la "dichiarazione muta" di Unicef su Ghouta
"Nessuna parola può rendere giustizia ai bambini uccisi, alle loro madri, ai loro padri e ai loro cari."
Geert Cappelaere direttore regionale di UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa ha deciso di rilasciare una dichiarazione provocatoria riguardo alle notizie che in queste ore provengono da Ghouta alla periferia di Damasco e che parlano di tantissimi bambini tra le vittime dei bombardamenti che da domenica, avrebbe causato almeno 200 morti, tra cui appunto cui 60 bambini. Un "blank statement" di protesta:
The war on children in #Syria: Reports of mass casualties among children in #EasternGhouta and Damascus | #ChildrenUnderAttack https://t.co/ypSrynSQf3 pic.twitter.com/4J3juzLkxY
— UNICEF Media (@UNICEFmedia) 20 febbraio 2018
UNICEF tuttavia ci tiene a chiarire il senso di questo silenzio, nella nota alla dichiarazione fatta di virgolette vuote si legge: "Non abbiamo parole per descrivere le sofferenze dei bambini e il nostro sdegno. Coloro che stanno infliggendo queste sofferenze hanno ancora parole per giustificare le loro azioni barbare?"