In arrivo la tempesta magnetica di Capodanno: colorerà il cielo ai poli
La tempesta sarà innescata dall'arrivo di una raffica di vento solare veloce, proveniente da un 'buco' che si è aperto nella parte più esterna dell'atmosfera e che scaglierà verso la terra uno sciame di particelle cariche di energia. Questo tipo di fenomeni si chiamano buchi coronali e sono normali in prossimità del verificarsi del minimo dell'attività solare, fase che la nostra stella attraversa ogni 11 anni, e che è attesa per il 2018-2019
Sarà di lieve intensità e colorerà il cielo ai poli: si prospetta così la tempesta magnetica in arrivo a Capodanno. Di cosa si tratta? Di uno sciame di particelle espulse dal sole (vento solare), che potrebbe incontrare il campo magnetico terrestre. Non aspettatevi l'apocalisse, sarà una tempesta mite, ma spettacolare per le aurore polari che potrà produrre e per la luna piena che lo stesso giorno regalerà un bagliore argenteo ai paesaggi artici.
Stando a quanto riporta l'Agenzia federale americana per l'atmosfera e degli oceani (National Oceanic and Atmospheric Administration), la tempesta magnetica, classifica in g1, ossia al livello più basso nella scala da uno a cinque, è prevista per il primo gennaio 2018.
"Non sarà una tempesta eccezionale", ha spiegato Mauro Messerotti, docente di meteorologia dello spazio all'Università di Trieste e ricercatore dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), "perché il sole si sta avvicinando al minimo del ciclo di 11 anni che caratterizza la sua attività".
"Le previsioni sono quelle di una tempesta solare di intensità più bassa che interesserà le alte latitudini polari, sia nell'emisfero nord che nell'emisfero sud, e non si estenderà quindi alle nostre latitudini. Sempre nelle latitudini polari, potrebbe disturbare le comunicazioni sulle onde corte", ha concluso Messerotti.
Stando a quanto riporta l'Agenzia federale americana per l'atmosfera e degli oceani (National Oceanic and Atmospheric Administration), la tempesta magnetica, classifica in g1, ossia al livello più basso nella scala da uno a cinque, è prevista per il primo gennaio 2018.
"Non sarà una tempesta eccezionale", ha spiegato Mauro Messerotti, docente di meteorologia dello spazio all'Università di Trieste e ricercatore dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), "perché il sole si sta avvicinando al minimo del ciclo di 11 anni che caratterizza la sua attività".
"Le previsioni sono quelle di una tempesta solare di intensità più bassa che interesserà le alte latitudini polari, sia nell'emisfero nord che nell'emisfero sud, e non si estenderà quindi alle nostre latitudini. Sempre nelle latitudini polari, potrebbe disturbare le comunicazioni sulle onde corte", ha concluso Messerotti.