3:20 del mattino, l'Italia piomba nel buio totale. 15 anni fa il più grande black out della storia
Si era appena conclusa un'estate tra le più roventi degli ultimi decenni con picchi di consumo energetico che avevano messo a dura prova il sistema. Poi, quella notte, un albero cadde in Svizzera...
L'incidente ebbe inizio alle 3:01 del 28 settembre 2003 quando, come annunciò successivamente la compagnia Svizzera Atel (Aare-Tessin for Electricity), a causa dei forti venti, un albero cadde sulla linea elettrica ad altissima tensione Lavorgo-Mettlen nei pressi di Brunnen. La caduta scatena una serie di eventi a catena che portò in pochi minuti al black out sull'intero stivale.
Alle 3:20 l'Italia piombò nel buio e l'interruzione dell'approvvigionamento elettrico colpì in particolar modo le grandi aree metropolitane. Si salvò la Sardegna che da anni era dotata di una rete autonoma.
Si fermarono i treni e si spensero i semafori ma anche le radio si ammutolirono. A Roma a quell'ora erano ancora in migliaia per strada a festeggiare la prima edizione della Notte Bianca e molti rimasero bloccati in metropolitana o nelle stazioni. La situazione nella Capitale cominciò a rientrare nella normalità solo a partire dalle 15 e 30.
Trenitalia comunicò che circa 110 treni con 30.000 tra passeggeri a bordo, nelle stazioni e lungo la linea ferroviaria erano rimasti bloccati a causa dell'interruzione nella linea elettrica. Anche i voli subirono cancellazioni e ritardi. Disagi anche per l'approvvigionamento idrico in particolare in Sicilia e nelle Marche dove la popolazione rimase a lungo senz'acqua.
Il ripristino della corrente fu molto più rapido a Nord dove entro le 5 del mattino già il 20 per cento della rete era tornata alla normalità e il 100 per cento fu raggiunto alle 9. Assai più lento il ripristino al centro, dove il servizio elettrico fu riattivato alle 16:30 mentre il sud dovette aspettare fino alle 19 mentre in Sicilia addirittura solo alle 22 fu ripresa l'erogazione dell'energia elettrica.