Tra Noir e sovrannaturale, arriva su Rai2 la nuova fiction "La porta rossa”
Sei episodi dal 22 febbraio, protagonisti Guanciale e Pession
C'è chi potrà vederci film che hanno a suo tempo fatto epoca al box office, da 'Ghost' a 'Il sesto senso', ma anche i grandi Classici della letteratura. Tuttavia, la domanda se ci sia vita dopo la morte ce la poniamo da secoli. Il tema è al centro di "La Porta Rossa", in arrivo in prima serata su Rai2. La serie tv, presentata oggi a Roma, porta la firma di Carlo Lucarelli con Giampiero Rigosi e vede alla regia Carmine Elia.
Protagonista Lino Guanciale nei panni del commissario Leonardo Cagliostro, un poliziotto che diventa un fantasma. "Ho letto il copione e ho scoperto che a pagina 2 morivo. Andando avanti ho capito che sarebbe stata una serie complessa. Sono un razionalista convinto, ma ci ho messo tutto me stesso. Abbiamo trattato Cagliostro come se ci fosse davvero anche se non mi vedeva nessuno". Insomma un commissario morto che indaga sul suo stesso omicidio, che rinuncia ad andarsene dal mondo e continua a indagare per salvare sua moglie Anna. "In questo modo - spiegano gli autori - l'elemento sovrannaturale non solo non indebolisce l'impianto del whodunit, ma il tema della vita dopo la morte può emergere in tutta la sua potenza metaforica".
Ne "La Porta Rossa" in effetti non c'è manierismo, pochi effetti speciali, ma soprattutto grande protagonista una città, Trieste, dove le riprese girate in gran parte in notturna danno un'immagine quasi liquida impalpabile, come la storia raccontata. Un capannone abbandonato, due cadaveri riversi a terra, i riflessi blu dei lampeggianti della polizia, il via vai di poliziotti che isolano la scena del crimine. Cagliostro osserva la scena: ne ha viste tante di situazioni del genere in dieci anni di servizio, ma questo caso è diverso da tutti gli altri. Perché questo è il suo stesso omicidio.
Sei puntate (22 febbraio e 1° marzo di mercoledì, dal 24 febbraio al 17 marzo di venerdì) di thriller mozzafiato con sfumature di dramma sentimentale. E nel cast di questa coproduzione Rai Fiction-Velafilm accanto a Guanciale-Cagliostro spicca Gabriella Pession (nei panni di Anna Mayer, magistrato moglie del commissario): "Mi piace ispirarmi con i miei personaggi ai quadri. E' un ruolo molto tenue. In casa quella mia e del mio defunto marito, ho cercato di ricreare un luogo intimo sul set. Abbiamo deciso di non truccarmi, di non pettinarmi... Era importante raccontare un lutto. Questa serie è una discesa agli inferi di questo personaggio. La morte ha azzerato tutto. E' un percorso a ritroso".
Andreatta: grandi eccellenze per elementi di innovazione
Nel cast anche Valentina Romani (Vanessa Rosic, la giovane medium), Antonio Gerardi, Fausto Sciarappa, Elena Radonicich, Ettore Bassi, Gaetano Bruno, Cecilia Dazzi e Alessia Barela. Il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, fa notare: "Questa serie è stata scelta perché ci sono elementi di innovazione. Un progetto di grandi eccellenze che ha richiesto un grande lavoro. Abbiamo scelto di mandarla su Rai2 come abbiamo fatto con 'Rocco Schiavone', con l'obiettivo di conquistare un pubblico più giovane e sofisticato. Questa direzione è molto importante per noi. Puntiamo ad una diversificazione rispetto ai prodotti che vanno in onda su Rai1. 'La Porta Rossa' è piaciuto molto anche all'estero".
Lucarelli: viaggio interessante e complicato
Una porta rossa appare dal nulla per permettere al commissario di andarsene via dal mondo, ma quello che Cagliostro vede sulla soglia lo blocca. Immagini confuse che appartengono al futuro: sua moglie Anna sul punto di essere uccisa da una persona il cui volto è nascosto, ma il poliziotto intuisce essere il suo stesso assassino. Cagliostro resiste, non oltrepassa la porta, non può e non vuole andarsene dal mondo lasciando Anna in pericolo. Deve indagare sulla propria morte, trovare il suo assassino ed evitare che anche Anna venga uccisa. Lucarelli rileva: "Ci sono tante cose in questa storia. E' stato un viaggio interessante e complicato. Siamo partiti da una detective story, siamo passati al fantasy, abbiamo trattato la storia d'amore, i problemi adolescenziali... Tutte cose molto diverse. Contemporaneamente, abbiamo fatto un noir con realismo e fantasy. La difficoltà è stata quella di trovare un equilibrio. Capire cosa succede dopo la morte, scoprire chi ha ucciso chi e perché... Siamo convinti di esserci riusciti. Per me è stato qualcosa di diverso tra le tante che ho fatto. Sono curioso da come verrà accolta".
Serracchiani: autori sedotti da Trieste
"Trieste conferma ancora una volta la sua vocazione ad essere una location cinematografica che seduce per la sua bellezza e per il suo fascino, a volte misterioso ed enigmatico". Così la presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani, a margine della presentazione. La presidente, riferendo che "gli stessi autori di questa nuova fiction Rai si sono dichiarati estremamente soddisfatti di averla girata a Trieste", ha sottolineato l'orgoglio per il fatto che l'atmosfera della città abbia ispirato un maestro del noir come Lucarelli, il quale ha definito la stessa Trieste "un vero e proprio personaggio della trama".
Protagonista Lino Guanciale nei panni del commissario Leonardo Cagliostro, un poliziotto che diventa un fantasma. "Ho letto il copione e ho scoperto che a pagina 2 morivo. Andando avanti ho capito che sarebbe stata una serie complessa. Sono un razionalista convinto, ma ci ho messo tutto me stesso. Abbiamo trattato Cagliostro come se ci fosse davvero anche se non mi vedeva nessuno". Insomma un commissario morto che indaga sul suo stesso omicidio, che rinuncia ad andarsene dal mondo e continua a indagare per salvare sua moglie Anna. "In questo modo - spiegano gli autori - l'elemento sovrannaturale non solo non indebolisce l'impianto del whodunit, ma il tema della vita dopo la morte può emergere in tutta la sua potenza metaforica".
Ne "La Porta Rossa" in effetti non c'è manierismo, pochi effetti speciali, ma soprattutto grande protagonista una città, Trieste, dove le riprese girate in gran parte in notturna danno un'immagine quasi liquida impalpabile, come la storia raccontata. Un capannone abbandonato, due cadaveri riversi a terra, i riflessi blu dei lampeggianti della polizia, il via vai di poliziotti che isolano la scena del crimine. Cagliostro osserva la scena: ne ha viste tante di situazioni del genere in dieci anni di servizio, ma questo caso è diverso da tutti gli altri. Perché questo è il suo stesso omicidio.
Sei puntate (22 febbraio e 1° marzo di mercoledì, dal 24 febbraio al 17 marzo di venerdì) di thriller mozzafiato con sfumature di dramma sentimentale. E nel cast di questa coproduzione Rai Fiction-Velafilm accanto a Guanciale-Cagliostro spicca Gabriella Pession (nei panni di Anna Mayer, magistrato moglie del commissario): "Mi piace ispirarmi con i miei personaggi ai quadri. E' un ruolo molto tenue. In casa quella mia e del mio defunto marito, ho cercato di ricreare un luogo intimo sul set. Abbiamo deciso di non truccarmi, di non pettinarmi... Era importante raccontare un lutto. Questa serie è una discesa agli inferi di questo personaggio. La morte ha azzerato tutto. E' un percorso a ritroso".
Andreatta: grandi eccellenze per elementi di innovazione
Nel cast anche Valentina Romani (Vanessa Rosic, la giovane medium), Antonio Gerardi, Fausto Sciarappa, Elena Radonicich, Ettore Bassi, Gaetano Bruno, Cecilia Dazzi e Alessia Barela. Il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, fa notare: "Questa serie è stata scelta perché ci sono elementi di innovazione. Un progetto di grandi eccellenze che ha richiesto un grande lavoro. Abbiamo scelto di mandarla su Rai2 come abbiamo fatto con 'Rocco Schiavone', con l'obiettivo di conquistare un pubblico più giovane e sofisticato. Questa direzione è molto importante per noi. Puntiamo ad una diversificazione rispetto ai prodotti che vanno in onda su Rai1. 'La Porta Rossa' è piaciuto molto anche all'estero".
Lucarelli: viaggio interessante e complicato
Una porta rossa appare dal nulla per permettere al commissario di andarsene via dal mondo, ma quello che Cagliostro vede sulla soglia lo blocca. Immagini confuse che appartengono al futuro: sua moglie Anna sul punto di essere uccisa da una persona il cui volto è nascosto, ma il poliziotto intuisce essere il suo stesso assassino. Cagliostro resiste, non oltrepassa la porta, non può e non vuole andarsene dal mondo lasciando Anna in pericolo. Deve indagare sulla propria morte, trovare il suo assassino ed evitare che anche Anna venga uccisa. Lucarelli rileva: "Ci sono tante cose in questa storia. E' stato un viaggio interessante e complicato. Siamo partiti da una detective story, siamo passati al fantasy, abbiamo trattato la storia d'amore, i problemi adolescenziali... Tutte cose molto diverse. Contemporaneamente, abbiamo fatto un noir con realismo e fantasy. La difficoltà è stata quella di trovare un equilibrio. Capire cosa succede dopo la morte, scoprire chi ha ucciso chi e perché... Siamo convinti di esserci riusciti. Per me è stato qualcosa di diverso tra le tante che ho fatto. Sono curioso da come verrà accolta".
Serracchiani: autori sedotti da Trieste
"Trieste conferma ancora una volta la sua vocazione ad essere una location cinematografica che seduce per la sua bellezza e per il suo fascino, a volte misterioso ed enigmatico". Così la presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani, a margine della presentazione. La presidente, riferendo che "gli stessi autori di questa nuova fiction Rai si sono dichiarati estremamente soddisfatti di averla girata a Trieste", ha sottolineato l'orgoglio per il fatto che l'atmosfera della città abbia ispirato un maestro del noir come Lucarelli, il quale ha definito la stessa Trieste "un vero e proprio personaggio della trama".