Egitto, gli incredibili colori che decorano la tomba del notabile dell'Antico Regno
Su una colonna il nome della misteriosa regina Setibhor
La necropoli di Saqqara, a 35 km a sud da Il Cairo, continua a riservare sorprese per gli archeologi e ad aggiungere importanti tasselli alla conoscenza del periodo storico della fine dell'Antico Regno d'Egitto. In queste immagini è mostrata la straordinaria bellezza della tomba di un funzionario vissuto 4400 anni fa, scoperta recentemente nell'area del complesso funerario del faraone Djedkara Isesi. Su una colonna in granito è stata trovata un'iscrizione dedicata alla misteriosa regina Setibhor, moglie di Djedkara, ottavo e penultimo re della V dinastia.
La vicinanza della sepoltura, a forma di L, alla tomba del re e la qualità dei rilievi sopravvissuti ai furti delle epoche successive faceva già presagire che si trattasse del sepolcro di un uomo di rango elevato, probabilmente un notabile.
Il defunto, l’amico del ‘palazzo’ (titolo tipico dell’Antico Regno) Khuwy, è rappresentato sulle pareti nord e sud seduto di fronte a una tavola d’offerta, mentre in basso è dipinto il trasporto fluviale del sarcofago. È la prima volta che, in una sepoltura privata, la parte sotterranea è ricalcata sullo schema delle piramidi reali: con un corridoio discendente, un vestibolo, l'anticamera e la stanza del sarcofago. Le pareti dell'anticamera, in particolare, sono ricoperte da pitture straordinariamente conservate dai colori vivi e brillanti
La parete est è decorata con una lunga lista di offerte e la macellazione rituale di un bovino; su quella ovest, invece,si ritrova il tipico motivo "a facciata di palazzo". La camera funeraria non è dipinta ma doveva essere quasi completamente occupata dal sarcofago in calcare, ritrovato distrutto dai "tombaroli" che certamente visitarono questo luogo in passato, portando via tutti gli oggetti del corredo.
Non lontano dalla tomba del notabile, è emersa una colonna in granito rosso di Assuan con l’iscrizione: “Colei che vede Horus e Seth, la grande moglie del re, sua amata Setibhor”. È dunque questo il nome finora sconosciuto della sposa di Djedkara, probabile proprietaria di questo complesso piramidale, finora rimasto anonimo, il più grande costruito per una regina dell'Antico Regno.
Negli ultimi anni l'Egitto ha cercato di promuovere scoperte archeologiche nel tentativo di far rivivere il turismo che ha risentito delle turbolenze politiche che hanno agitato il Paese.
La vicinanza della sepoltura, a forma di L, alla tomba del re e la qualità dei rilievi sopravvissuti ai furti delle epoche successive faceva già presagire che si trattasse del sepolcro di un uomo di rango elevato, probabilmente un notabile.
Il defunto, l’amico del ‘palazzo’ (titolo tipico dell’Antico Regno) Khuwy, è rappresentato sulle pareti nord e sud seduto di fronte a una tavola d’offerta, mentre in basso è dipinto il trasporto fluviale del sarcofago. È la prima volta che, in una sepoltura privata, la parte sotterranea è ricalcata sullo schema delle piramidi reali: con un corridoio discendente, un vestibolo, l'anticamera e la stanza del sarcofago. Le pareti dell'anticamera, in particolare, sono ricoperte da pitture straordinariamente conservate dai colori vivi e brillanti
La parete est è decorata con una lunga lista di offerte e la macellazione rituale di un bovino; su quella ovest, invece,si ritrova il tipico motivo "a facciata di palazzo". La camera funeraria non è dipinta ma doveva essere quasi completamente occupata dal sarcofago in calcare, ritrovato distrutto dai "tombaroli" che certamente visitarono questo luogo in passato, portando via tutti gli oggetti del corredo.
Non lontano dalla tomba del notabile, è emersa una colonna in granito rosso di Assuan con l’iscrizione: “Colei che vede Horus e Seth, la grande moglie del re, sua amata Setibhor”. È dunque questo il nome finora sconosciuto della sposa di Djedkara, probabile proprietaria di questo complesso piramidale, finora rimasto anonimo, il più grande costruito per una regina dell'Antico Regno.
Negli ultimi anni l'Egitto ha cercato di promuovere scoperte archeologiche nel tentativo di far rivivere il turismo che ha risentito delle turbolenze politiche che hanno agitato il Paese.