L'ultima edizione della "Ultimate Travelist", l'elenco dei 50 posti che "si debbono vedere", stilata sul web dagli utenti della 'Bibbia' delle guide turistiche 'planetarie'. La 'Lonely Planet', riserva amare sorprese al nostro Paese ma solleva qualche dubbio sui gusti dei sui lettori. Per trovare 'qualcosa' di italiano bisogna
scendere fino al settimo posto. Solo qui c'e' quello che nell'immaginario collettivo - di una volta ormai - dovrebbe essere il monumento icona dell'umanita': il Colosseo, l'
Anfiteatro Flavio che viene citato da solo, senza alcun riferimento alla citta' di Roma che lo ospita. Al primo posto svetta il complesso dei templi di Angkor in Cambogia, seguiti dalla grande barriera corallina australiana; al terzo posto il complesso Inca di
Machu Picchu in Peru'. Viene poi la grane muraglia cinese, il mausoleo indiano Taj Mahal. Sesto il Gran Canyon negli Stati Uniti. Solo settimo, appunto, il Colosseo.
Molte scelte, sono 'molto moderne', forse troppo: nella lista altri capolavori dell'umanita', come le Piramidi in Egitto, sono solo 25esime, precedute da meraviglie naturali ma con un impatto storico decisamente ridotto. Ad esempio il lago
salato di Uyuni in Bolivia e' 24esimo. Al 20esimo posto lo sconosciuto, ai piu', "Museum of Old and New Art di Hobart in Australia". Tre gradini piu' su il Fiordiland National Park in Nuova Zelanda. Per tornare in Italia bisogna scendere al 26esimo posto per trovare Venezia. A conferma dei gusti moderni/bizzarri dei lettori della 'Lonely Planet', il Partenone e l'Acropoli di Atene sono 28esimi con, a seguire, la reggia di Versailles. La terza, ed ultima, meraviglia italiana e' Pompei, ma solo 41esima.