Prescrizione, protesta degli avvocati: a Napoli legali in manette ad inaugurazione anno giudiziario
Entrano in manette contro la riforma della prescrizione. L'Ordine degli Avvocati di Napoli, presieduto da Antonio Tafuri, protesta così in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario. Gli avvocati, in toga, sono entrati ammanettati nella Sala dei Baroni, nel Maschio Angioino, dove si svolge la cerimonia, in aperta polemica con la riforma Bonafede
Al via l'anno giudiziario tra le contestazioni per la riforma della prescrizione. Da Nord a Sud gli avvocati delle Camere Penali hanno inscenato vivaci proteste contro la norma entrata in vigore dal primo gennaio.
A Milano le toghe hanno mal digerito la presenza di Piercamillo Davigo in qualità di rappresentante del Csm. Per contestare l'ex pm di Mani Pulite hanno deciso di non ascoltare il suo intervento e uscire in massa dall'aula del Palazzo di Giustizia dove si stava celebrando la cerimonia.
A Napoli la protesta è stata ancora più clamorosa: gli avvocati si sono presentati in aula in manette. Già nei giorni scorsi i penalisti si erano rivolti all'organo di autogoverno della magistratura per "bloccare" la partecipazione di Davigo, "colpevole" di aver attribuito la maggior parte delle responsabilità per le lungaggini dei processi proprio alle toghe, interessate a suo dire più alle parcelle che a tutelare i propri clienti. Presenza, quella di Davigo, rivendicata invece dai magistrati, che hanno censurato la protesta dei legali, accusati di "voler sanzionare la libera manifestazione del pensiero".
E mentre gli avvocati - con tanto di cartelli che riportavano gli articoli 24, 27 e e 11a della Costituzione, quelli violati dalla riforma della prescrizione - hanno organizzato un flash mob nell'atro del Palazzaccio, il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Poniz, ha definito la protesta "gravemente impropria" perché si tratta di "ostracismi preventivi e veti ad personam".
A Milano le toghe hanno mal digerito la presenza di Piercamillo Davigo in qualità di rappresentante del Csm. Per contestare l'ex pm di Mani Pulite hanno deciso di non ascoltare il suo intervento e uscire in massa dall'aula del Palazzo di Giustizia dove si stava celebrando la cerimonia.
A Napoli la protesta è stata ancora più clamorosa: gli avvocati si sono presentati in aula in manette. Già nei giorni scorsi i penalisti si erano rivolti all'organo di autogoverno della magistratura per "bloccare" la partecipazione di Davigo, "colpevole" di aver attribuito la maggior parte delle responsabilità per le lungaggini dei processi proprio alle toghe, interessate a suo dire più alle parcelle che a tutelare i propri clienti. Presenza, quella di Davigo, rivendicata invece dai magistrati, che hanno censurato la protesta dei legali, accusati di "voler sanzionare la libera manifestazione del pensiero".
E mentre gli avvocati - con tanto di cartelli che riportavano gli articoli 24, 27 e e 11a della Costituzione, quelli violati dalla riforma della prescrizione - hanno organizzato un flash mob nell'atro del Palazzaccio, il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Poniz, ha definito la protesta "gravemente impropria" perché si tratta di "ostracismi preventivi e veti ad personam".