Torna a splendere il cartone preparatorio di Raffaello per 'La scuola di Atene'
Dopo quattro anni di lavoro, dal 27 marzo sarà possibile vedere il risultato del restauro del Cartone preparatorio della Scuola di Atene di Raffaello conservato alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Per il più grande cartone rinascimentale a noi pervenuto (misura 2,85 metri per 804 centimetri), interamente realizzato da Raffaello come disegno preparatorio, a grandezza naturale, dell'affresco 'La scuola di Atene', che decora la stanza della Segnatura in Vaticano, è stato anche studiato un nuovo allestimento, curato dall'architetto Stefano Boeri.
Il progetto di restauro e il nuovo allestimento, in cui l'opera verrà inserita, saranno mostrati alla città e al pubblico internazionale mercoledì 27 marzo con l'evento espositivo "Il Raffaello dell'Ambrosiana. In Principio il Cartone", che segna, di fatto, l'apertura del quinto centenario della morte dell'artista che sarà celebrato nel corso del 2020.
Si tratta del più grande cartone rinascimentale a noi pervenuto (misura 285x804 centimetri) ed è interamente realizzato dalla mano di Raffaello come disegno preparatorio, a grandezza naturale, della "Scuola di Atene", uno dei quattro affreschi commissionati nel 1508 a Raffaello da Papa Giulio II per decorare la Stanza della Segnatura in Vaticano.
Benché l'opera sia nota come "Scuola di Atene", il titolo corretto è "La Filosofia": le quattro pareti della Stanza della Segnatura propongono infatti - secondo un complesso programma iconografico - la Filosofia, la Teologia (Disputa sul Santissimo Sacramento), la Giurisprudenza (Le Virtù) e la Poesia (Il Parnaso). Il cartone dell'Ambrosiana si è conservato integralmente poichè non venne effettivamente utilizzato per trasportare il disegno di Raffaello sulla parete, ma per mostrare al Papa l'effetto complessivo dell'opera una volta ultimata.
Il restauro
Nel 2014 la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, per il tramite della Fondazione Cardinale Federico Borromeo, ha avviato sul cartone una lunga e laboriosa attività di indagine e opera di restauro conservativo, coordinato da un prestigioso comitato scientifico composto dal Collegio dei Dottori della Biblioteca Ambrosiana e da esperti dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, dei Musei Vaticani, della Soprintendenza di Milano e del Centro Conservazione e Restauro "La Venaria Reale", con la consulenza tecnica di Pinin Brambilla Barcilon, affiancati da docenti di diverse Università italiane. L'intervento è stato interamente sostenuto dal contributo della società RaMo Spa, per volontà del Fondatore Giuseppe Rabolini.
Il nuovo allestimento dedicato
Al termine delle operazioni di restauro, dirette e coordinate da Maurizio Michelozzi, il Cartone verrà inserito in una nuova teca, a sostituzione di quella realizzata nel 1966 da Luigi Caccia Dominioni, e tornerà visibile al pubblico completamente restaurato da mercoledì prossimo, 27 marzo. Progettata e realizzata dalla società Goppion Spa per rispettare i delicati vincoli conservativi dell'opera e, insieme, per permettere la visione del cartone senza interferenze, la nuova teca si compone di un'imponente lastra di vetro protettivo di circa 24 mq. Contestualmente è stata riallestita la sala espositiva, interamente dedicata al cartone di Raffaello, su progetto di Stefano Boeri Architetti, con apparati che illustreranno il restauro e la storia di questo capolavoro, ed elementi unici di arredo realizzati ad hoc da Riva 1920.
La storia del disegno
Il capolavoro, diviso in "duoi pezzi di disegno di Raphaele d'Urbino in cartone", arrivò alla Biblioteca Ambrosiana nel 1610 come prestito dal conte Fabio II Visconti di Brebbia, per essere poi ceduto definitivamente nel 1626 dalla vedova Bianca Spinola Borromeo, per l'esorbitante somma di seicento lire imperiali. Nel maggio del 1796, venne requisito dal commissario francese Peignon, che cita il cartone in testa alle opere da confiscare all'Ambrosiana: a Parigi si avviò una lunga procedura per il restauro dell'opera. Il 30 settembre 1815 il cartone venne consegnato dal direttore generale del Louvre alla commissione austriaca per il recupero delle opere d'arte provenienti dalle regioni italiane di dominio austriaco. Trasferito nel 1918 a Roma per essere tutelato dai rischi dei bombardamenti bellici, nel 1942 venne messo al sicuro nel caveau della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde; nel 1946 venne esposto alla mostra di Lucerna organizzata per recuperare fondi per la ricostruzione dell'Ambrosiana. L'ultimo rinnovamento della sala 5 della Pinacoteca Ambrosiana, a cura di Luigi Caccia Dominioni, avvenne nel 1966.