Dal confine col Messico a Washington: ironia sul 'muro' di Donald Trump a difesa della Casa Bianca

"Il suo sogno di costruire un muro diventa realtà", si legge sui social. Un riferimento alla barriera con il Messico che, dopo le crescenti rivolte per la morte dell'afroamericano George Floyd che hanno interessato anche la Casa Bianca e costretto Donald Trump a ripararsi per qualche ora in un bunker, ora si concretizza anche di fronte alla residenza del Presidente Usa. "Le barriere resteranno fino al 10 giugno", ha affermato il Secret Service

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05 giugno 2020

"Donald Trump blinda la Casa Bianca con un muro" e ancora "Vuole costruire un muro", quello con il Messico, per "proteggere gli americani e costruisce un muro davanti alla Casa Bianca per proteggersi dagli americani", è uno dei commenti sui social. "Il sogno di Trump di costruire un muro diventa realtà", ironizzano altri. A pochi giorni dalle proteste - per la morte dell'afroamericano George Floyd - che da Minneapolis hanno raggiunto Washington D.C., la Casa Bianca ha issato una recinzione per mettere in sicurezza la residenza del Presidente americano.

VIDEO: “The rioters used crowbars to dig out the pavers at Lafayette Park and use them as projectiles thrown at secret service and other fed. agents. There were numerous head injuries among feds whose responsibility is to protect the White House.” https://t.co/McT7mDxANg
— KerriKupecDOJ (@KerriKupecDOJ) June 5, 2020

Nei giorni scorsi ci sono stati tafferugli davanti alla Casa Bianca.

The White House went dark, turning off almost all of its external lights, as protesters set fires nearby and thousands again defied curfews to demonstrate against police brutality. Smoke was seen rising near the Washington Monument. https://t.co/pmtsjrQp7l pic.twitter.com/0twHpsWjPk
— The New York Times (@nytimes) June 1, 2020

Per proteggere l'incolumità del presidente, Trump è stato accompagnato in un bunker sotterraneo della residenza per quasi un'ora. L'episodio - reso pubblico dal New York Times, che ha citato una fonte a conoscenza diretta - sarebbe avvenuto quando la protesta si è infiammata davanti alla Presidenza. E probabilmente con lui sarebbero stati "messi in sicurezza" anche Melania e il figlio Barron.

A Lafayette Park di Washington, a pochi passi dalla residenza presidenziale, la folla ha appiccato incendi e devastato le vetrine dei negozi. Polizia e militari hanno risposto con gas lacrimogeni, spray al pepe e granate stordenti. Le fiamme - subito estinte - sono arrivate a lambire l'ingresso della chiesa di St. John, nota come la chiesa dei presidenti perché frequentata da capi di Stato.