Turismo: l'Italia è una meta da sogno, ma la sorpresa è l'Asia
Il Bel Paese nella top ten delle mete più amate
Non sappiamo venderci
L'Italia resta una meta da sogno del turismo mondiale ma si ferma all'ottavo posto tra le 'top destination' dei viaggiatori, dopo Spagna, Francia e Germania, sul podio, e Giappone, Gran Bretagna, Usa e Austria. Secondo l'ultimo rapporto del World Economic Forum, 'Travel & Tourism Competitiveness Report, l'Italia è un Paese dall''eccezionale' patrimonio culturale (quinto posto), dalle straordinarie risorse naturali (12mo posto) e dalle ottime infrastrutture (11mo), ma afflitto da un male incurabile: un'aristocratica indolenza che dà per scontata una supremazia che potrebbe perdere.
"Scarso impegno del governo e debole strategia di marketing" sono i nostri punti deboli, scrivono gli esperti dell'organizzazione svizzera. "È importante che l'Italia - scrivono gli economisti del Wef - continui a rinforzare la sua competitività e la sua produttività settoriale per portare avanti sviluppo e crescita attraverso il settore viaggi e turismo". Imbarazzante anche che l'Italia, tra i maggiori paesi industrializzati, non spicchi in classifica su altri elementi di attrattività per i viaggiatori, come salute e igiene (30mo posto) e tecnologia, per cui il Paese si colloca solo al 37mo posto.
Il boom dell'Asia
La vera sorpresa del rapporto è il crescente interesse per l'Asia, destinata a diventare sempre più un area geografica più 'tourism-friendliness'. In una classifica infatti dominata da sempre dai paesi Occidentali, si sono imposti quest'anno il Giappone (4) la Cina (15), e l'India (40ma con un balzo di 12 posizioni). Notevoli i piazzamenti della Corea (19) e della Malesia (26). "A determinare l'aumento di importanza di queste destinazioni asiatiche- ha aggiunto Roberto Crotti economista del Wef - il cambiamento fortissimo del settore e il miglioramento delle tecnologie in questi paesi". In vista delle 'Quarta Rivoluzione Industriale' infatti la connettività, suggerisce il rapporto, è diventata un 'must' per i Paesi che vogliono promuoversi e guadagnare in 'appeal'. Lo dimostrano anche il dinamismo di paesi super tecnologici, che aprono nuovi orizzonti ai viaggiatori: ad esempio mete come l'Indonesia (42ma piu' otto posizioni), l'Azerbaijan che, con un balzo di 13 posti si e' piazzato in 71ma posizione, infine l'Iran che sale di 4 posizioni e si colloca al 93esimo posto.
L'Italia resta una meta da sogno del turismo mondiale ma si ferma all'ottavo posto tra le 'top destination' dei viaggiatori, dopo Spagna, Francia e Germania, sul podio, e Giappone, Gran Bretagna, Usa e Austria. Secondo l'ultimo rapporto del World Economic Forum, 'Travel & Tourism Competitiveness Report, l'Italia è un Paese dall''eccezionale' patrimonio culturale (quinto posto), dalle straordinarie risorse naturali (12mo posto) e dalle ottime infrastrutture (11mo), ma afflitto da un male incurabile: un'aristocratica indolenza che dà per scontata una supremazia che potrebbe perdere.
"Scarso impegno del governo e debole strategia di marketing" sono i nostri punti deboli, scrivono gli esperti dell'organizzazione svizzera. "È importante che l'Italia - scrivono gli economisti del Wef - continui a rinforzare la sua competitività e la sua produttività settoriale per portare avanti sviluppo e crescita attraverso il settore viaggi e turismo". Imbarazzante anche che l'Italia, tra i maggiori paesi industrializzati, non spicchi in classifica su altri elementi di attrattività per i viaggiatori, come salute e igiene (30mo posto) e tecnologia, per cui il Paese si colloca solo al 37mo posto.
Il boom dell'Asia
La vera sorpresa del rapporto è il crescente interesse per l'Asia, destinata a diventare sempre più un area geografica più 'tourism-friendliness'. In una classifica infatti dominata da sempre dai paesi Occidentali, si sono imposti quest'anno il Giappone (4) la Cina (15), e l'India (40ma con un balzo di 12 posizioni). Notevoli i piazzamenti della Corea (19) e della Malesia (26). "A determinare l'aumento di importanza di queste destinazioni asiatiche- ha aggiunto Roberto Crotti economista del Wef - il cambiamento fortissimo del settore e il miglioramento delle tecnologie in questi paesi". In vista delle 'Quarta Rivoluzione Industriale' infatti la connettività, suggerisce il rapporto, è diventata un 'must' per i Paesi che vogliono promuoversi e guadagnare in 'appeal'. Lo dimostrano anche il dinamismo di paesi super tecnologici, che aprono nuovi orizzonti ai viaggiatori: ad esempio mete come l'Indonesia (42ma piu' otto posizioni), l'Azerbaijan che, con un balzo di 13 posti si e' piazzato in 71ma posizione, infine l'Iran che sale di 4 posizioni e si colloca al 93esimo posto.