Coronavirus. Belgio: "Siamo vicini a uno tsunami". Coprifuoco per un mese, chiusi bar e ristoranti
Situazione drammatica: 2.485 pazienti affetti da COVID-19 ricoverati, di cui 412 in condizioni critiche e le autorità sanitarie hanno avvertito che di questo passo a metà novembre non ci saranno più posti in terapia intensiva.
Bar e ristoranti chiusi per un mese e coprifuoco notturno in tutto il Belgio in vigore da lunedì, è quanto hanno deciso le autorità sanitarie locali che hanno lanciato l'allarme per un possibile "tsunami" di nuovi casi di virus nel Paese di 11,5 milioni di abitanti, già duramente colpito dalla pandemia.
Le nuove misure mirano a limitare le interazioni sociali per rallentare l'esponenziale crescita dei casi positivi. La nuova ondata di coronavirus ha già spinto diversi ospedali a mettere in lista d'attesa i casi non urgenti per concentrarsi sul trattamento dei malati di COVID-19: "Siamo davvero molto vicini a uno tsunami", ha detto il ministro della Salute Frank Vandenbroucke all'emittente RTL.
Secondo i dati AP basati sui dati raccolti dalla Johns Hopkins University, il Belgio ha registrato una media di circa 74 casi giornalieri per 100.000 abitanti nel corso dell'anno. Negli ultimi sette giorni, il secondo peggior record dell'UE dopo la Repubblica Ceca.
Yves Van Laethem, portavoce del centro di crisi COVID-19, ha detto che, nell'ultima settimana, sono stati diagnosticati in media 7.876 nuovi casi giornalieri, con un aumento del 79% rispetto alla settimana precedente. Van Laethem ha detto che la situazione epidemiologica potrebbe andare ancora peggio, visti i ritardi nella pubblicazione dei risultati dei test.
Per combattere la diffusione della malattia, il coprifuoco del Belgio sarà imposto da mezzanotte fino alle 5 del mattino, almeno per un mese. La vendita di alcolici sarà vietata dopo le 20.00, mentre il numero di persone che i residenti possono vedere al di fuori del loro nucleo familiare sarà ridotto da tre a uno solo per tutto il mese.
Le persone hanno ricevuto l'ordine di lavorare da casa ogni volta che sia possibile. Limite di capienza a un posto su cinque nella aule che ospitano più di 50 persone in diverse università del Paese.
A tutt'oggi sono stati ricoverati 2.485 pazienti affetti da COVID-19 in Belgio, tra cui 412 in terapia intensiva e le autorità sanitarie hanno avvertito che di questo passo le unità di terapia intensiva satureranno la capacità di 2.000 posti letto entro la metà di novembre, se i nuovi casi continuano a salire in modo così vertiginoso.
Il primo ministro Alexander De Croo, intervistato da RTL, ha detto che la situazione in Belgio ora è più grave di quanto non fosse a marzo, quando il paese ha attuato un blocco nazionale. "Abbiamo un numero tre volte superiore di persone in terapia intensiva. La situazione negli ospedali è grave e continuerà a peggiorare."
Con queste ulteriori restrizioni extra, molti proprietari di ristoranti e bar temono di dover chiudere per sempre. In Belgio il settore comprende più di 57.000 imprese e impiega 120.000 persone.