Egitto, restaurata la Tomba di Tutankhamon: riapre al pubblico dopo 10 anni
È stata riaperta al pubblico - dopo i lavori di restauro e conservazione - la Tomba di Tutankhamon: il giovanissimo sovrano della XVIII dinastia che salì al trono a 9 anni e morì a 18. La tomba numero 62 della Valle dei Re, così è identificata dagli egittologi, è un sepolcro importante per l'Egitto e per l'archeologia mondiale. Una delle poche tombe di un sovrano rinvenuta intatta
Dopo un lungo restauro durato dieci anni è stata riaperta al pubblico la Tomba di Tutankhamon. Nel frattempo numerosi misteri si sono annidati intorno al sepolcro, che vanterebbe stanze segrete e scoperte archeologiche scovate - per mezzo dei georadar - dietro parte del perimetro parietale. Dettagli che alimentano il culto del faraone, l'analisi degli studiosi e la curiosità dei turisti. A partire dalle occulte 'macchie marroni' sui murali della tomba che si è scoperto essere microbi e non funghi, microrganismi già cresciuti nello strato pittorico.
Il restauro della Tomba di Tutankhamon è stato realizzato dal Getty Conservation Institute (GCI) in collaborazione con il Ministero delle Antichità e ha riguardato la stabilizzazione dei murali che decorano la tomba datata 3000 anni fa. Sono state introdotte nuove barriere e sistemi di ventilazione volti a conservare il patrimonio.
Scoperta nella Valle dei Re nel 1922, la Tomba di Tutankhamon è un tesoro unico. Casse contenenti gioielli, troni e una bara d'oro massiccio, così come la maschera della morte, sono soltanto l'emblema di cotanta bellezza. Già negli anni '30, i turisti accorrevano a Luxor per ammirare il sarcofago e i dipinti murali, vademecum per il defunto intenzionato a raggiungere l'aldilà. Mostrare al mondo la tomba di Tutankhamon ha comportato esporla a condizioni climatiche non certo favorevoli. Così quando si scoprirono delle macchie marroni sui dipinti murali, vernice sfaldata e altre perdite, le autorità capirono che era arrivato il momento di intervenire.
Soltanto nel 2009, il ministero Supreme Council of Antiquities si è rivolto al Getty Conservation Institute per chiedere la tutela dei dipinti murali. In questi dieci anni, i progettisti, impegnati nel restauro, hanno avuto modo di confrontarsi con tutte le incognite legate alla conservazione e trovare soluzioni a riguardo. La fine dei lavori è garanzia della sopravvivenza della tomba di Tutankhamon.
Quali sono le problematiche ricorrenti? Ogni persona che accede alla tomba introduce umidità, polvere e anidride carbonica. La fluttuazione dell'umidità è di per sé un problema per il microclima interno e dunque per i dipinti. A questo si aggiunge la polvere introdotta dai vestiti e dalle scarpe, che va a depositarsi sui murali non perfettamente piatti. Rimuovere la polvere significa agire sui dipinti, ma questo accresce il rischio di nuove perdite di patrimonio. Nel video che segue, Stephen Rickerby mostra il meticoloso lavoro di rimozione del pulviscolo che - nei prossimi anni - sarà ridotto grazie al nuovo sistema di areazione.
Il restauro della Tomba di Tutankhamon è stato realizzato dal Getty Conservation Institute (GCI) in collaborazione con il Ministero delle Antichità e ha riguardato la stabilizzazione dei murali che decorano la tomba datata 3000 anni fa. Sono state introdotte nuove barriere e sistemi di ventilazione volti a conservare il patrimonio.
Scoperta nella Valle dei Re nel 1922, la Tomba di Tutankhamon è un tesoro unico. Casse contenenti gioielli, troni e una bara d'oro massiccio, così come la maschera della morte, sono soltanto l'emblema di cotanta bellezza. Già negli anni '30, i turisti accorrevano a Luxor per ammirare il sarcofago e i dipinti murali, vademecum per il defunto intenzionato a raggiungere l'aldilà. Mostrare al mondo la tomba di Tutankhamon ha comportato esporla a condizioni climatiche non certo favorevoli. Così quando si scoprirono delle macchie marroni sui dipinti murali, vernice sfaldata e altre perdite, le autorità capirono che era arrivato il momento di intervenire.
Soltanto nel 2009, il ministero Supreme Council of Antiquities si è rivolto al Getty Conservation Institute per chiedere la tutela dei dipinti murali. In questi dieci anni, i progettisti, impegnati nel restauro, hanno avuto modo di confrontarsi con tutte le incognite legate alla conservazione e trovare soluzioni a riguardo. La fine dei lavori è garanzia della sopravvivenza della tomba di Tutankhamon.
Quali sono le problematiche ricorrenti? Ogni persona che accede alla tomba introduce umidità, polvere e anidride carbonica. La fluttuazione dell'umidità è di per sé un problema per il microclima interno e dunque per i dipinti. A questo si aggiunge la polvere introdotta dai vestiti e dalle scarpe, che va a depositarsi sui murali non perfettamente piatti. Rimuovere la polvere significa agire sui dipinti, ma questo accresce il rischio di nuove perdite di patrimonio. Nel video che segue, Stephen Rickerby mostra il meticoloso lavoro di rimozione del pulviscolo che - nei prossimi anni - sarà ridotto grazie al nuovo sistema di areazione.
WATCH: Conservator Stephen Rickerby demonstrates dust removal from the surface of wall paintings in Tomb of Tutankhamen.
— Getty Conservation Institute (@GCIConservation) 24 gennaio 2019
Dust from clothing & shoes settles on wall paintings, which are not perfectly flat, and obscures their brightness. Cleaning requires meticulous care. pic.twitter.com/Mu2p2kMobs