Microfono e occhiolino, Giovanna Botteri ritratta come una Superwoman
E' dedicato alla corrispondente Rai in Cina il nuovo murale delle street artist Lediesis a Firenze
"Giovanna Botteri, giornalista è stata oggetto di critiche a causa del suo aspetto non così curato come i canoni superficiali e fittizi vorrebbero imporre. Dal canto suo questa #superdonna non si è scomposta e spinge ad una riflessione per scardinare modelli obsoleti che non hanno più ragione di esistere. A lei va la nostra più sincera stima".
Oltre alla giornalista, LeDiesis hanno dedicato murales a donne che hanno lasciato il segno: dalla Callas alla Magnani, da Barbie a Greta Thunberg, da Frida Kahlo a Liliana Segre, e anche ad alcuni uomini come Martin Luther King e Pietro Bartolo, il medico lampedusano dei migranti. Tutti personaggi che si sono distinti per aver contribuito a cambiare il mondo. Il marchio del collettivo sono la S di Superman e l'occhiolino un invito alle persone comuni ad agire in prima persona, seguendo l'esempio dei #superhumans, perché in fondo, dicono, "tutti abbiamo dei superpoteri".
Dal Kosovo all'Iraq, Giovanna Botteri ha documentato le bombe su Baghdad, è stata corrispondente negli Usa poi in Cina e per prima ha raccontato i giorni bui della pandemia. Ha risposto con grande eleganza e professionalità alle critiche di cui è stata oggetto non per il suo lavoro giornalistico, ma in base a valutazioni estetiche, con una lettera pubblicata sul sito dell'Usigrai:
"Mi piacerebbe che l'intera vicenda, prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, permettimi, anche aggressiva, sul rapporto con l'immagine che le giornaliste, quelle televisive soprattutto, hanno o dovrebbero avere secondo non si sa bene chi. Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo. Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi orecchie grossi. Ce n'è una che fa le previsioni senza una parte del braccio. E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono. Perché è l'unica cosa che conta, importa, e ci si aspetta da una giornalista. A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo, minimo, come questo. Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere. 'Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti che non la meritano. Invece sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne''.