I cervi si riprendono la città: in Giappone le strade di Nara sono deserte per il Coronavirus
Più di mille cervi vagano liberi in questi giorni nell'antica capitale del Giappone e sembrano cavarsela bene anche senza i consueti bocconcini dei turisti.
Le gite cancellate, i ristoranti vuoti, i templi secolari, patrimonio dell'UNESCO, ancora più silenziosi del solito, anche Nara, l'antica capitale del Giappone, è stata colpita duramente dalla pandemia di Coronavirus e tutti patiscono questa emergenza.
Tutti tranne i cervi. La vita quotidiana di questi animali così preziosi per la città rimane praticamente invariata e se la maggior parte rimane all'interno dei confini del loro parco, molti si fanno coraggio e si allontanano verso i negozi e i ristoranti del quartiere attraversando le strade. A Nara i cervi hanno il diritto di precedenza e gli automobilisti lo rispettano rigorosamente.
Un minor numero di turisti significa solo un po' più di competizione per i cosiddetti "crackers del cervo", bocconcini di farina di grano senza zucchero. Un pacchetto di cracker finisce presto con una decina di cervi che ti brulicano intorno annuendo con la testa come se stessero facendo un inchino in stile giapponese per ringraziare.
Finito il pacchetto basta alzare le mani vuote e i cervi recepiscono immediatamente il messaggio e come per incanto spariscono.