Il Nilo ha 30 milioni di anni: è sei volte più antico del previsto
Il corso del fiume è stato influenzato dai movimenti delle rocce del mantello della Terra
Il Nilo ha almeno 30 milioni di anni, è cioè sei volte più antico di quanto si pensasse. Se da allora il suo corso non fosse stato incanalato verso Nord dai movimenti del mantello terrestre, il fiume avrebbe deviato verso Ovest, modificando forse anche il corso della storia.
Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience. Una ricerca che parla italiano, coordinata da Claudio Faccenna, dell'Università di Roma Tre e dell'Università americana del Texas, ad Austin, con il contributo di Alessandro Forte, dell'Università della Florida, Eduardo Garzanti, dell'Università di Milano Bicocca e Andrea Sembroni, dell'Università di Roma Tre. I ricercatori hanno associato il corso del fiume ai movimenti delle rocce del mantello della Terra, che si spostano in modo diverso, come le correnti di un oceano. Per ricostruire questi movimenti e la data di nascita del Nilo, hanno usato modelli al computer e analisi sul campo. Sia sulle rocce vulcaniche degli altopiani dell'Etiopia, che dei sedimenti della foce del Nilo.
"Abbiamo ricostruito l'abbassamento e il sollevamento provocato dai movimenti del mantello terrestre in Africa settentrionale, in corrispondenza degli altopiani dell'Etiopia, e abbiamo scoperto che ha condizionato il deflusso delle acque del Nilo, deviandone il corso da Ovest verso Nord", ha spiegato all'ANSA Faccenna. I geologi hanno adesso intenzione di ripetere le analisi anche su altri grandi fiumi, per capire come il mantello ne ha influenzato il corso. Come lo Yenisei asiatico, il fiume più lungo della Russia, che si snoda per più di 4.000 chilometri tra la Mongolia e la Siberia.
Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience. Una ricerca che parla italiano, coordinata da Claudio Faccenna, dell'Università di Roma Tre e dell'Università americana del Texas, ad Austin, con il contributo di Alessandro Forte, dell'Università della Florida, Eduardo Garzanti, dell'Università di Milano Bicocca e Andrea Sembroni, dell'Università di Roma Tre. I ricercatori hanno associato il corso del fiume ai movimenti delle rocce del mantello della Terra, che si spostano in modo diverso, come le correnti di un oceano. Per ricostruire questi movimenti e la data di nascita del Nilo, hanno usato modelli al computer e analisi sul campo. Sia sulle rocce vulcaniche degli altopiani dell'Etiopia, che dei sedimenti della foce del Nilo.
"Abbiamo ricostruito l'abbassamento e il sollevamento provocato dai movimenti del mantello terrestre in Africa settentrionale, in corrispondenza degli altopiani dell'Etiopia, e abbiamo scoperto che ha condizionato il deflusso delle acque del Nilo, deviandone il corso da Ovest verso Nord", ha spiegato all'ANSA Faccenna. I geologi hanno adesso intenzione di ripetere le analisi anche su altri grandi fiumi, per capire come il mantello ne ha influenzato il corso. Come lo Yenisei asiatico, il fiume più lungo della Russia, che si snoda per più di 4.000 chilometri tra la Mongolia e la Siberia.