Coronavirus: in Iran oltre 500 morti. Fosse comuni nella città di Qom
Una serie di foto satellitari mostrano quelli che sembrano lavori di ampliamento nel cimitero della città, insieme allo scavo di due lunghi fossati di circa 90 metri
Le autorità iraniane avrebbero avviato la costruzione di fosse comuni a Qom, la città santa che si trova a 120 chilometri a sud di Teheran e che è stata epicentro della diffusione del coronavirus nella Repubblica islamica.
A darne notizia il New York Times, che ha diffuso immagini satellitari che mostrano l'apertura di una nuova sezione del cimitero in città con lo scavo di due lunghi fossati di circa 90 metri.
Secondo Amir Afkhami, professore alla George Washington University e autore del libro "A Modern Contagion" sulla gestione del colera da parte dell'Iran, le fosse comuni sono una prova che le vittime reali di coronavirus in Iran sono superiori a quelle dichiarate.
"Non mi sorprende che ora stiano creando fosse comuni e che stiano cercando di mascherare l'impatto reale della malattia", ha detto Afkhami citato dal Guardian. "Come partner commerciale principale della Cina, il governo iraniano ha preso misure inadeguate per limitare e monitorare i viaggiatori provenienti dalla Cina", ha affermato. "Poi, andando avanti, Teheran ha mancato di trasparenza e non ha voluto adottare misure efficaci, come la quarantena e l'isolamento, per limitare la diffusione del virus", ha concluso.
L'Iran ad oggi ha circa 10mila casi confermati e 514 morti, ma il sospetto è che i numeri siano molto più alti.
A darne notizia il New York Times, che ha diffuso immagini satellitari che mostrano l'apertura di una nuova sezione del cimitero in città con lo scavo di due lunghi fossati di circa 90 metri.
Secondo Amir Afkhami, professore alla George Washington University e autore del libro "A Modern Contagion" sulla gestione del colera da parte dell'Iran, le fosse comuni sono una prova che le vittime reali di coronavirus in Iran sono superiori a quelle dichiarate.
"Non mi sorprende che ora stiano creando fosse comuni e che stiano cercando di mascherare l'impatto reale della malattia", ha detto Afkhami citato dal Guardian. "Come partner commerciale principale della Cina, il governo iraniano ha preso misure inadeguate per limitare e monitorare i viaggiatori provenienti dalla Cina", ha affermato. "Poi, andando avanti, Teheran ha mancato di trasparenza e non ha voluto adottare misure efficaci, come la quarantena e l'isolamento, per limitare la diffusione del virus", ha concluso.
L'Iran ad oggi ha circa 10mila casi confermati e 514 morti, ma il sospetto è che i numeri siano molto più alti.