Varsavia, la protesta delle donne contro il divieto di aborto: si ammanettano al Ministero
Manifestazione davanti al ministero dell'Istruzione per esprimere solidarietà agli insegnanti che sono stati minacciati di rappresaglie economiche e disciplinari per aver sostenuto le proteste
Centinaia di migliaia di donne manifestano da settimane per il diritto all'aborto sfidando il rischio di contagio e le restrizioni ai raduni imposte a causa della pandemia di coronavirus. Lunedì la polizia ha arrestato diverse persone, tra cui una fotoreporter, durante le nuove proteste, scoppiate a Varsavia e in altre città. I cortei organizzati dal gruppo Women's Strike, si susseguono regolarmente da quando la Corte costituzionale del Paese ha emesso una sentenza, lo scorso 22 ottobre, che rafforza ulteriormente la legge contro l'aborto, già tra le più restrittive. Le proteste sono rivolte anche contro la chiesa cattolica, il partito conservatore al governo (il PiS, Diritto e Giustizia) oltre che contro gli arresti di persone che hanno preso parte alle manifestazioni.
I manifestanti hanno bloccato il traffico a Varsavia mentre altri si sono radunati davanti all'edificio del ministero dell'Istruzione per esprimere solidarietà agli insegnanti che sono stati minacciati di rappresaglie economiche e disciplinari dal ministro dell'Istruzione per aver sostenuto le proteste. Diverse persone si sono anche ammanettate al cancello del ministero e hanno appeso uno striscione con la scritta: 'Aborto gratuito e istruzione gratuita'.
La fotoreporter, Agata Grzybowska, è stata trascinata via dagli agenti e portata nella stazione di polizia dove molti giornalisti si sono radunati chiedendo che fosse rilasciata.
Intanto, la sentenza non è stata ancora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Polonia, condizione necessaria affinché entri in vigore la legislazione. La risposta dell'opinione pubblica sembra aver sorpreso il governo, che ha iniziato a cercare soluzioni per modificarla. Una proposta legislativa che annullerebbe parzialmente la sentenza del tribunale è stata presentata al parlamento dal presidente Andrzej Duda. Tuttavia, molti manifestanti non approvano la proposta del presidente, chiedendo invece una più ampia liberalizzazione della legge sull'aborto.
I manifestanti hanno bloccato il traffico a Varsavia mentre altri si sono radunati davanti all'edificio del ministero dell'Istruzione per esprimere solidarietà agli insegnanti che sono stati minacciati di rappresaglie economiche e disciplinari dal ministro dell'Istruzione per aver sostenuto le proteste. Diverse persone si sono anche ammanettate al cancello del ministero e hanno appeso uno striscione con la scritta: 'Aborto gratuito e istruzione gratuita'.
La fotoreporter, Agata Grzybowska, è stata trascinata via dagli agenti e portata nella stazione di polizia dove molti giornalisti si sono radunati chiedendo che fosse rilasciata.
Intanto, la sentenza non è stata ancora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Polonia, condizione necessaria affinché entri in vigore la legislazione. La risposta dell'opinione pubblica sembra aver sorpreso il governo, che ha iniziato a cercare soluzioni per modificarla. Una proposta legislativa che annullerebbe parzialmente la sentenza del tribunale è stata presentata al parlamento dal presidente Andrzej Duda. Tuttavia, molti manifestanti non approvano la proposta del presidente, chiedendo invece una più ampia liberalizzazione della legge sull'aborto.