La Biennale d’Arte di Venezia, il volto del contemporaneo
Il 13 maggio sarà aperta al pubblico "Viva Arte Viva" la 57. Esposizione Internazionale d’Arte diretta da Christine Macel".
Franz West riposa sul divano ritratto in una piccola foto a parete, mentre vicino, nella prima sala del Padiglione Centrale, c'e' l'atelier di Dawn Kaspar a cui segue il multietnico fare di migranti e rifugiati impegnati nella realizzazione di lampade da "portare a casa", in cambio di un'offerta congrua, nel progetto di Olafur Eliasson "Green light".
Comincia cosi' "Viva Arte Viva", l'esposizione internazionale d'arte a firma Christine Macel, promossa dalla Biennale di Venezia, lungo un percorso con 120 artisti - 103 per la prima volta nella mostra curatoriale - composto da un prologo e nove padiglioni che si snoda senza apparenti barriere, se non quelle che spiegano al visitatore che sta entrando ora nella sezione "dei Libri e degli Artisti", che apre la sequenza, ora in quella "dei Colori" o del "Tempo e dell'Infinito", che chiude la mostra all'Arsenale. "E' una Biennale che parla delle nostre abitudini, consuetudini, sogni o utopie" ha detto il presidente Paolo Baratta.
Comincia cosi' "Viva Arte Viva", l'esposizione internazionale d'arte a firma Christine Macel, promossa dalla Biennale di Venezia, lungo un percorso con 120 artisti - 103 per la prima volta nella mostra curatoriale - composto da un prologo e nove padiglioni che si snoda senza apparenti barriere, se non quelle che spiegano al visitatore che sta entrando ora nella sezione "dei Libri e degli Artisti", che apre la sequenza, ora in quella "dei Colori" o del "Tempo e dell'Infinito", che chiude la mostra all'Arsenale. "E' una Biennale che parla delle nostre abitudini, consuetudini, sogni o utopie" ha detto il presidente Paolo Baratta.