Jim Morrison: 50 anni fa moriva il 'Re Lucertola"
Poeta maledetto del rock, cantautore e leader dei Doors, simbolo della rivoluzione culturale degli anni Sessanta
Il 3 luglio 1971 muore a Parigi, a 27 anni, Jim Morrison, icona ribelle del rock psichedelico degli anni 60, poeta e frontman carismatico dei Doors, il gruppo fondato con i compagni Ray Manzarek, Robby Krieger e John Densmore.
Ancora un mistero le cause della morte. E a cinquant’anni dalla sua scomparsa il mito resiste ancora
tanto che la tomba del Re Lucertola al cimitero Père Lachaise è ancora oggi meta del pellegrinaggio dei fan.
Nato nel 1943, Morrison è stato uno dei più importanti esponenti della rivoluzione culturale degli anni Sessanta, "profeta della libertà" e poeta maledetto, simbolo dell'inquietudine giovanile di quegli anni. Appassionato di cinema, incontrò Ray Manzarek, a uno dei corsi dell'Università della California. Era il luglio del 1965: sulla spiaggia di Venice Beach nacquero i Doors. Il nome della band fu scelto proprio da Jim Morrison che si ispirò al verso di una poesia di William Blake, ripreso dallo scrittore Aldous Huxley nel suo saggio "The Doors of Perception" sugli effetti della mescalina: «Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe agli uomini come realmente è: infinita».
Il primo disco uscì nel '67, l'ultimo nel '71. In tutto i Doors hanno lasciato 6 album di studio e un live. Pezzi memorabili di blues e rock, jazz, pop e sonorità classiche come amava definire la sua musica Morrison: Love me two times, Waiting for the sun, People are strange, Roadhouse blues, Break on through, Light my fire, Riders on the storm, L.A. Woman, The End. Il successo arrivò in fretta e non si portò via gli eccessi che facevano parte della personalità di Morrison, che sul palco si trasformava in una sorta di "Sciamano", così scrive il suo amico Lisandro che dopo la sua morte ha co-prodotto l'album di poesia e musica dei Doors intitolato ‘An American Prayer’. Scrisse Jim Morrison in una poesia: "Io sono il Re Lucertola, posso fare tutto ciò che voglio". Anche morire.
Ancora un mistero le cause della morte. E a cinquant’anni dalla sua scomparsa il mito resiste ancora
tanto che la tomba del Re Lucertola al cimitero Père Lachaise è ancora oggi meta del pellegrinaggio dei fan.
Nato nel 1943, Morrison è stato uno dei più importanti esponenti della rivoluzione culturale degli anni Sessanta, "profeta della libertà" e poeta maledetto, simbolo dell'inquietudine giovanile di quegli anni. Appassionato di cinema, incontrò Ray Manzarek, a uno dei corsi dell'Università della California. Era il luglio del 1965: sulla spiaggia di Venice Beach nacquero i Doors. Il nome della band fu scelto proprio da Jim Morrison che si ispirò al verso di una poesia di William Blake, ripreso dallo scrittore Aldous Huxley nel suo saggio "The Doors of Perception" sugli effetti della mescalina: «Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe agli uomini come realmente è: infinita».
Il primo disco uscì nel '67, l'ultimo nel '71. In tutto i Doors hanno lasciato 6 album di studio e un live. Pezzi memorabili di blues e rock, jazz, pop e sonorità classiche come amava definire la sua musica Morrison: Love me two times, Waiting for the sun, People are strange, Roadhouse blues, Break on through, Light my fire, Riders on the storm, L.A. Woman, The End. Il successo arrivò in fretta e non si portò via gli eccessi che facevano parte della personalità di Morrison, che sul palco si trasformava in una sorta di "Sciamano", così scrive il suo amico Lisandro che dopo la sua morte ha co-prodotto l'album di poesia e musica dei Doors intitolato ‘An American Prayer’. Scrisse Jim Morrison in una poesia: "Io sono il Re Lucertola, posso fare tutto ciò che voglio". Anche morire.