Zaia: "Sistema sanitario in crisi, inutile fare negazionisti. No polemiche, salute prima di tutto"
"Oggi sembra che il virus per alcuni cittadini non sia più un problema, ma la verità è che non è più il virus degli anziani, contagia anche i giovani, si è abbassata l'età media del contagio" ha sottolineato il Governatore del Veneto intervistato da Senio Bonini a Studio24
"Ringrazio tutti per la vicinanza, non ne faccio una questione di martirio ma andiamo avanti a lavorare". Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a RaiNews24 in merito alle minacce di morte subite. Poi aggiunge: "E' ovvio che a qualcuno potrà dare fastidio il fatto che si facciano delle scelte. A noi sta a cuore la salute dei cittadini, abbiamo oltre 1.500 persone ricoverate e almeno 200 in terapia intensiva, sono dati importanti, non abbiamo i picchi di marzo ma è pur vero che l'allerta sanitaria c'è ed è giusto prendere le cose per il verso giusto. E' inutile fare i negazionisti". Il Veneto in zona arancione? "Io non contesto nulla, la salute viene prima di tutto, ho qualche perplessità che qualcuno possa pensare che esiste un ufficio dove si mettono insieme i 21 parametri e si decide il colore della Regione", ha aggiunto Zaia.
"Nel Veneto vedo la necessità di garantire sugli assembramenti, è stato un fine settimana complicato, evidentemente c'è qualcuno che pensa che non ci sia un problema. Ho l'impressione che qualcuno non si renda conto che ci sono gli ospedali e un sistema sanitario in crisi - ha evidenziato - qualcuno che vive un'altra realtà. La stragrande maggioranza dei cittadini in Veneto si comporta in maniera rispettosa, ma c'è ancora qualche negazionista, qualcuno che non indossa la mascherina e questi sono temi che incidono sulla diffusione del virus".
"Dal punto di vista sociale manca secondo me quella chiamata di popolo che a marzo abbiamo avuto, oggi sembra che il virus per alcuni cittadini non sia più un problema, ma la verità è che non è più il virus degli anziani, contagia anche i giovani, si è abbassata l'età media del contagio e siamo arrivati a 55 anni, abbiamo anche dei ragazzi ricoverati" prosegue il governatore del Veneto.
"Noi abbiamo avuto la punta di terapie intensive il 29 marzo doveva avevamo 356 pazienti, da lì si è scesi. In questo momento rispetto ad allora che facevamo 2mila tamponi al giorno e avevamo 412 positivi - ha spiegato - ne facciamo 30mila e abbiamo 3mila positivi. Questo vuol dire che abbiamo metà positivi sui tamponi rispetto a marzo quando se ne avessimo fatti 30mila probabilmente ci sarebbero stati 6mila positivi". Zaia ha poi aggiunto che in Veneto vengono fatti molti tamponi rapidi che "non vengono messi nella lista del calcolo, quando si vede che il Veneto fa 16-17mila tamponi al giorno si deve sommare almeno altri 10-12mila tamponi rapidi".
"Tamponi da veterinari? Non è boutade"
"Quella sui veterinari non è una boutade, in un periodo di emergenza totale si dovrebbero coinvolgere non solo i veterinari ma anche gli odontoiatri, i farmacisti o altre categorie - replica Zaia - Se c'è necessità di fare i tamponi dobbiamo mettere in condizioni i professionisti di poterli fare. Ho citato i veterinari perchè fanno medicina, si occupano di mammiferi e i tamponi li fanno già sugli animali".
Da domani test 'rapidi' in dato tamponi
"Da domani il Veneto inserirà anche i test rapidi nel numero dei tamponi per il Covid -attualmente comprende solo i molecolari - perché sono migliaia ogni giorno, altrimenti il dato ci penalizza rispetto ai positivi" ha successivamente annunciato il governatore. In Veneto, mediamente, vengono effettuati circa 20.000 tamponi molecolari al giorno e circa 10.000 test rapidi.
"Da Zuccatelli non bel biglietto da visita"
Il nuovo commissario della sanità in Calabria è un negazionista? "Non conosco Zuccatelli e non ho evidenze, ho visto delle dichiarazioni e di certo non è un buon biglietto da visita dire che la mascherina non serve. Si sa benissimo che la trasmissione avviene e non è un fatto di tempi e modalità".