Addio a Scott Walker, la parabola di un antidivo dal pop alla sperimentazione
Scott Walker il cantante e compositore che negli anni Sessanta divenne popolare nei Walker Brothers con successi come “Make it easy on yourself” e “The sun ain’t gonna shine (Anymore)” è morto all'età di 76 anni.
Nato in Ohio nel 1943 già a soli tredici anni si fece notare per il personalissimo timbro baritonale della voce pubblicando un singolo intitolato “When Is a Boy a Man.” Agli inizi della carriera si guadagnò il pane come bassista e 'session man' da studio di registrazione. Trasferitosi in Gran Bretagna nel 1965, durante il periodo d'oro della 'swinging London' in cui la scena musicale era dominata da Beatles e Roling Stones, cambiò il nome in un più diretto Scott, all'anagrafe era infatti Noel Scott Engel, e formò i Walker Brothers che ebbero una serie di successi tra cui brani come “Make it easy on yourself” e “The sun ain’t gonna shine (Anymore)”. Scott divenne allora uno degli idoli pop più acclamati in particolare dal giovanissimo pubblico femminile. Un successo e un glamour che lo portò verso la carriera solista ma da cui ben presto, dalla metà degli anni Settanta decise di allontanarsi.
Verso la fine degli anni Sessanta Scott Walker infatti, nel frattempo diventato anche prolifico produttore e autore di colonne sonore, intraprese una carriera solista che lo portò a registrare una quadrilogia di album molto importanti. I primi due che ne consolidarono il successo e raggiunsero entrambi la vetta della classifica inglese contenevano per la maggior parte cover e in particolare brani del grande cantautore belga Jacques Brel. Dopo il terzo album interlocutorio, mix di cover e composizioni originali, fu con il successivo, "Scott 4" del 1969, che Walker pubblicò per la prima volta una raccolta di pezzi scritti di suo pugno.
Fu nell'immediato un flop comerciale, da alcuni addebitato all'uso del suo vero nome tanto che tutte le successive ristampe vennero riaccreditate con il suo più popolare alias, ma negli anni è diventato invece un disco di culto anche grazie al grande apprezzamento di tanti colleghi, primo fra tutti David Bowie che riconobbe l'impatto e l'influenza di quell'album e in generale dell'approccio di Walker al canto e alla composizione sul suo percorso artistico. Un riconoscimento si concretizzerà nel 2006 quando Bowie sarà uno dei produttori di "Scott Walker: 30 Century Man", un documentario che racconta la carriera di Walker a partire dal lavoro su "The Drift" il secondo album dopo "The Tilt" uscito ben 11 anni prima e "Bish Bosch" uscito nel 2012 - e che sarà il suo ultimo in studio come solista - di una trilogia che ben rappresenta la scelta radicale di un autoreche lasciatosi il pop alle spalle era diventato negli anni un vero e proprio sperimentatore d'avanguardia capace di rinnovarsi e diventare anche tra la fine degli anni Settanta e i primi annii anni Ottanta modello per i nuovi artisti emergenti della New Wave. L'ultimo disco pubblicato dai Walker Brothers, riunitisi per l'occasione, "Nite Flights" del 1978, e che contiene quattro brani composti da Scott in cui spicca "The Electrician" è risultato da questo punto di vista un lavoro seminale.
I suoi ultimi lavori sono un album del 2014 in collaborazione con la band Sunn O))), intitolato "Soused", e il la colonna sonora del 2016 per "L'infanzia di un capo". Nel 2018, ha scritto e prodotto la colonna sonora per "Vox Lux" di Brady Corbet, l'ultima di una serie iniziata con la sua prima completa 'original soundtrack' composta per "pola X" di Léos Carax.
Ad annunciarne la morte è stata la casa discografica 4AD, che non ha specificato le cause del decesso.
Tra i primi ha esprimere il cordoglio per la scomparsa di Walker su Twitter sono stati Thom Yorke dei Radiohead e Marc Almond:
So very sad to hear that Scott Walker has passed away, he was a huge influence on Radiohead and myself, showing me how i could use my voice and words. Met him once at Meltdown, such a kind gentle outsider. He will be very missed. https://t.co/v33Ey91hbn
— Thom Yorke (@thomyorke) 25 marzo 2019
RIP Scott Walker, January 9th 1943 - March 2019. An exceptional songwriter and, wow, that voice: https://t.co/TchXvR1dtc #ScottWalker #TheSunAintGonnaShineAnymore pic.twitter.com/ZnCv4hcALU
— Art Gallery (@AGC_LONDON) 25 marzo 2019