Austria espelle Imam. "Le Monde": misure contro Islam politico. "Falter": in moschee 'bimbi-soldato'
La notizia è in risalto su i quotidiani di tutto il mondo. Il giornale austriaco ricorda che le espulsioni arrivano dopo una lunga indagine lanciata dall'Autorità per gli Affari religiosi con le autorità austriache che hanno scoperto delle immagini di bambini vestiti in mimetica in un centro islamico di Vienna sostenuto dalla Turchia
"Non c'è spazio per radicalizzazioni". Vienna usa il pugno duro e annuncia la chiusura di 7 moschee (quattro a Vienna, due in Alta Austria e una in Carizia) e l'espulsione di una quarantina di Imam: in totale - calcolando anche i familiari - si parlerebbe di almeno 150 persone che non avranno più il diritto di restare su territorio austriaco. In pratica, perderanno il permesso di soggiorno. La decisione annunciata dal cancelliere Sebastian Kurz, esponente dell’Oevp, e il ministro degli Interni Herbert Kickl, membro del Fpoe, si basa su riscontri e accuse precise: i capi religiosi dell’Unione turco-islamica per la collaborazione culturale e sociale in Austria (Atib) si sarebbero avvalsi di finanziamenti illeciti dall’estero e avrebbero violato la legge nazionale sulla religione islamica.
La notizia sta facendo il giro del mondo e già campeggia sulle pagine dei principali quotidiani internazionale. I media turchi quelli che danno maggior risalto alla vicenda. "Aksam" riporta che Ibrahim Kalin, portavoce di Recep Tayyp Erdogan, ha una posizione particolarmente dura sulla decisione adottata dal governo di Vienna, accusandolo di voler "trarre vantaggi politici colpendo le comunità musulmane". E incalza: "è il frutto dell'ondata anti-islamica, razzista, discriminatoria e populista" nel Paese.
Ovviamente anche i giornali austriaci parlano di quanto annunciato da Kurz e Kickl. "Kronen zeitung", "Die presse", "derStandard.at" riportano che le espuslioni arrivano dopo una lunga indagine lanciata dall'Autorità per gli Affari religiosi con le autorità austriache che hanno scoperto delle immagini di bambini vestiti da soldati in un centro islamico di Vienna sostenuto dalla Turchia.
Le immagini, diffuse dal quotidiano "Falter", mostrano un gruppo di ragazzi mentre mettono in scena la battaglia di Gallipoli: ci riferiamo alla Prima guerra mondiale, con l’Impero britannico e la Francia sconfitti dall’Impero ottomano, sostenuto dalla Germania.
Risalto alla vicenda anche sul quotiano francese "Le Monde", che parla di misure contro "l'Islam politico" e lo spagnolo "El Mundo".
La notizia sta facendo il giro del mondo e già campeggia sulle pagine dei principali quotidiani internazionale. I media turchi quelli che danno maggior risalto alla vicenda. "Aksam" riporta che Ibrahim Kalin, portavoce di Recep Tayyp Erdogan, ha una posizione particolarmente dura sulla decisione adottata dal governo di Vienna, accusandolo di voler "trarre vantaggi politici colpendo le comunità musulmane". E incalza: "è il frutto dell'ondata anti-islamica, razzista, discriminatoria e populista" nel Paese.
Ovviamente anche i giornali austriaci parlano di quanto annunciato da Kurz e Kickl. "Kronen zeitung", "Die presse", "derStandard.at" riportano che le espuslioni arrivano dopo una lunga indagine lanciata dall'Autorità per gli Affari religiosi con le autorità austriache che hanno scoperto delle immagini di bambini vestiti da soldati in un centro islamico di Vienna sostenuto dalla Turchia.
Le immagini, diffuse dal quotidiano "Falter", mostrano un gruppo di ragazzi mentre mettono in scena la battaglia di Gallipoli: ci riferiamo alla Prima guerra mondiale, con l’Impero britannico e la Francia sconfitti dall’Impero ottomano, sostenuto dalla Germania.
Risalto alla vicenda anche sul quotiano francese "Le Monde", che parla di misure contro "l'Islam politico" e lo spagnolo "El Mundo".