Altoparlanti al confine e milioni di volantini: la Corea del Nord pronta alla guerra di propaganda
I rapporti tra le due Coree si sono deteriorati dopo che Pyongyang ha fatto esplodere l'ufficio di collegamento intercoreano a Kaesong, in risposta al lancio di bottiglie contenenti riso e mascherine e volantini ostili sul proprio territorio da parte del Sud
La Corea del Nord sta "installando nuovamente" altoparlanti per la propaganda nelle aree vicine alla Corea del Sud. Erano stati rimossi nel 2018 all'epoca del summit di Panmunjom tra il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il leader nordcoreano, Kim Jong-un. Le operazioni sarebbero iniziate ieri "in più punti" nella zona demilitarizzata. Un ufficiale, citato dall'agenzia Yonhap, ha riferito di operazioni "rilevate in contemporanea in più di dieci regioni". "Monitoriamo con attenzione le mosse del Nord per scatenare una guerra psicologica - ha detto - Restiamo pronti a una risposta adeguata a qualsiasi eventualità".
La guerra dei volantini
Dopo il summit di Panmunjom la Corea del Nord aveva smantellato decine di altoparlanti in una quarantina di aree nei pressi del confine e lo stesso aveva fatto la Corea del Sud.
I rapporti tra le due Coree si sono però deteriorati in un crescendo dopo che Pyongyang ha fatto esplodere l'ufficio di collegamento intercoreano a Kaesong, in risposta al lancio di bottiglie contenenti riso e mascherine e volantini ostili sul proprio territorio da parte del Paese vicino, che continuava nonostante ripetuti avvertimenti. Questa pratica, a detta del Nord, guidata da disertori, era stata persino vietata dalla Corea del Sud con sanzioni cospicue contro i trasgressori.
Secondo la Kcna, l'agenzia di stampa di stato, la Corea del Nord è adesso pronta a lanciare "12 milioni di messaggi" di propaganda verso il Sud con l'aiuto di "più di 3.000 palloncini" in risposta a un'analoga campagna contro il suo territorio. "I preparativi per la più grande distribuzione di volantini di sempre contro il nemico sono in fase di completamento", ha affermato l'agenzia ufficiale. "Le case editrici e tipografiche di tutti i livelli della capitale hanno prodotto 12 milioni di volantini per esprimere la rabbia delle persone e sono pronti oltre 3.000 palloncini di vario tipo in grado di disperdere i volantini nel territorio della Corea del Nord" insieme a cicche di sigaretta e altra spazzatura.
I volantini sono stati uno strumento di guerra psicologica usato da entrambe le Coree dai tempi della Guerra del 1950-53. Negli anni '70 più volte i due paesi avevano reciprocamente accettato di fermare la propaganda trasnfrontaliera, accordo poi concretizzatosi nel 2018 quando Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in si sono incontrati.
Se gli altoparlanti erano stati effettivamente spenti, gli attivisti sudcoreani avevano ripreso a inviare oltre confine centinaia di palloncini che trasportavano banconote da un dollaro, radio a transistor, chiavette USB contenenti k-drama (le soap opera sudcoreane) e volantini che definivano Kim un "maiale insanguinato" che giocava con armi nucleari e abbastanza crudele da uccidere lo zio e il fratellastro.
Questo mese, Seul ha mobilitato la polizia per fermare qualsiasi tentativo di inviare palloni di propaganda al Nord, giudicati colpevoli di provocare i suscettibili vicini e di inquinare anche il Sud visto che non tutti riuscivano a varcare il confine.
Secondo Pyongyang l'unico modo per far smettere questi sgraditi "pacchi" è ripagare il sud con la stessa moneta per fargli comprendere "quanto sia doloroso e irritante smaltire volantini e rifiuti".
Durante il fine settimana, i media dello stato nordcoreano hanno pubblicato foto di volantini prodotti a Pyongyang in cui si deride il presidente Moon descritto come una persona avida che si era rimpinzata di storione, funghi e altri piatti gourmet durante la sua visita a Pyongyang nel 2018, ma da allora aveva rinnegato la sua promessa di migliorare i rapporti economici sulla penisola. Le foto hanno anche mostrato mozziconi di sigaretta e altri rifiuti - presumibilmente pronti per essere scaricati nel Sud.
Lo stesso era accaduto nel 2016 quando una pioggia di messaggi, in cui l'allora presidente Park Geun-hye era definito "sudicio", inondò il Sud che rispose con canzoni pop ad altissimo volume sparate dagli altoparlanti al confine. Giorno e notte.
La guerra dei volantini
Dopo il summit di Panmunjom la Corea del Nord aveva smantellato decine di altoparlanti in una quarantina di aree nei pressi del confine e lo stesso aveva fatto la Corea del Sud.
I rapporti tra le due Coree si sono però deteriorati in un crescendo dopo che Pyongyang ha fatto esplodere l'ufficio di collegamento intercoreano a Kaesong, in risposta al lancio di bottiglie contenenti riso e mascherine e volantini ostili sul proprio territorio da parte del Paese vicino, che continuava nonostante ripetuti avvertimenti. Questa pratica, a detta del Nord, guidata da disertori, era stata persino vietata dalla Corea del Sud con sanzioni cospicue contro i trasgressori.
Secondo la Kcna, l'agenzia di stampa di stato, la Corea del Nord è adesso pronta a lanciare "12 milioni di messaggi" di propaganda verso il Sud con l'aiuto di "più di 3.000 palloncini" in risposta a un'analoga campagna contro il suo territorio. "I preparativi per la più grande distribuzione di volantini di sempre contro il nemico sono in fase di completamento", ha affermato l'agenzia ufficiale. "Le case editrici e tipografiche di tutti i livelli della capitale hanno prodotto 12 milioni di volantini per esprimere la rabbia delle persone e sono pronti oltre 3.000 palloncini di vario tipo in grado di disperdere i volantini nel territorio della Corea del Nord" insieme a cicche di sigaretta e altra spazzatura.
I volantini sono stati uno strumento di guerra psicologica usato da entrambe le Coree dai tempi della Guerra del 1950-53. Negli anni '70 più volte i due paesi avevano reciprocamente accettato di fermare la propaganda trasnfrontaliera, accordo poi concretizzatosi nel 2018 quando Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in si sono incontrati.
Se gli altoparlanti erano stati effettivamente spenti, gli attivisti sudcoreani avevano ripreso a inviare oltre confine centinaia di palloncini che trasportavano banconote da un dollaro, radio a transistor, chiavette USB contenenti k-drama (le soap opera sudcoreane) e volantini che definivano Kim un "maiale insanguinato" che giocava con armi nucleari e abbastanza crudele da uccidere lo zio e il fratellastro.
Questo mese, Seul ha mobilitato la polizia per fermare qualsiasi tentativo di inviare palloni di propaganda al Nord, giudicati colpevoli di provocare i suscettibili vicini e di inquinare anche il Sud visto che non tutti riuscivano a varcare il confine.
Secondo Pyongyang l'unico modo per far smettere questi sgraditi "pacchi" è ripagare il sud con la stessa moneta per fargli comprendere "quanto sia doloroso e irritante smaltire volantini e rifiuti".
Durante il fine settimana, i media dello stato nordcoreano hanno pubblicato foto di volantini prodotti a Pyongyang in cui si deride il presidente Moon descritto come una persona avida che si era rimpinzata di storione, funghi e altri piatti gourmet durante la sua visita a Pyongyang nel 2018, ma da allora aveva rinnegato la sua promessa di migliorare i rapporti economici sulla penisola. Le foto hanno anche mostrato mozziconi di sigaretta e altri rifiuti - presumibilmente pronti per essere scaricati nel Sud.
Lo stesso era accaduto nel 2016 quando una pioggia di messaggi, in cui l'allora presidente Park Geun-hye era definito "sudicio", inondò il Sud che rispose con canzoni pop ad altissimo volume sparate dagli altoparlanti al confine. Giorno e notte.