Sanremo 2017, Crozza imita Renzi e risponde alle polemiche sul cachet (VIDEO)
Il comico a tutto campo si prende la rivincita sui fischi del 2013
"Voi non avete idea di quanto sia felice di essere qui, intendo qui a Milano, perché lì non ci vengo. Faccio come Bob Dylan, me la tiro. Prima che mi tirino qualcosa dal pubblico". Maurizio Crozza inizia con l'autoironia sui fischi ricevuti all'Ariston nel 2013 la sua copertina pirotecnica per il festival 2017, dove ne ha per tutti, dai conduttori del festival all'ex premier Matteo Renzi, al leader della Lega Nord Matteo Salvini, per finire con il sindaco di Roma, Virginia Raggi.
Dai panni di se stesso, Maurizio Crozza ci mette poco a indossare una parrucca e cominciare l'imitazione di Renzi. Il comico genovese, ospite virtuale della prima serata del Festival di Sanremo, si dice "felice di essere a Milano, a 270 km da voi". Il suo bersaglio è l'ex premier ma si rivolge a Conti impersonandolo: "Non dire che se va male il Festival ti ritiri a vita privata. Sei il direttore artistico, ti tocca restare, fare scaletta e poi farlo condurre ad Amadeus, come ho fatto io con Gentiloni, che è un po' l'Amadeus della politica italiana". E ancora con "Maria De Filippi è il festival delle larghe intese. Carlo, pensaci bene, l'ultima volta che un toscano ha fatto un inciucio del genere si è preso una tranvata che è ancora in prognosi riservata. Rischia di sciogliersi prima il Pd della prognosi". Il tutto condito dagli applausi del pubblico dell'Ariston. "Carlo e Maria, come Renzo e Lucia. Manzoni direbbe 'I promessi sponsor': grazie a voi due la raccolta pubblicitaria della Rai equivale a una manovra finanziaria. Pare che il ministro Padoan per tranquillizzare Bruxelles stia valutando un Sanremo al mese per risanare i bilanci italiani".
Ironia sul segretario della Lega Matteo Salvini
Carlo devi essere orgoglioso che la prima polemica del Festival sia stata sul tuo compenso: Salvini ha ragione, io ai terremotati darei anche lo stipendio di Salvini, con i soldi dello stipendio di Salvini l'Abruzzo lo ricostruirebbero in marmo di Carrara...". Applausi dal pubblico in sala. E poi "Maria non ha voluto neanche un voucher di Poletti....Io sono di Genova e con il c... che vengo gratis: Carlo Conti dà tutto a me". E più seriamente: "Se tutti pagassimo non ci sarebbe bisogno di beneficenza: andiamo dal commercialista".
E sulla sindaca di Roma Virginia Raggi
Crozza va avanti su Roma: "A me la Raggi piace da morire, con quel suo viso, quel suo sorriso un po' ingenuo, un po' smarrita, a tratti assente, ha quel suo sguardo vacuo che descritta così ti sembra scema. Ma non è scema, è invece sindaca, ci vuole coraggio ad essere sindaco di Roma". Una città che "è come Gotham City, con Batman bloccato sul Grande raccordo anulare...Io propongo di rifare Torino capitale, oppure facciamo più capitali, come il Sudafrica che ne ha tre: quindi facciamo Torino capitale amministrativa, Milano capitale legislativa e Roma capitale giudiziaria, Roma capitale detentiva come Alcatraz".
Dai panni di se stesso, Maurizio Crozza ci mette poco a indossare una parrucca e cominciare l'imitazione di Renzi. Il comico genovese, ospite virtuale della prima serata del Festival di Sanremo, si dice "felice di essere a Milano, a 270 km da voi". Il suo bersaglio è l'ex premier ma si rivolge a Conti impersonandolo: "Non dire che se va male il Festival ti ritiri a vita privata. Sei il direttore artistico, ti tocca restare, fare scaletta e poi farlo condurre ad Amadeus, come ho fatto io con Gentiloni, che è un po' l'Amadeus della politica italiana". E ancora con "Maria De Filippi è il festival delle larghe intese. Carlo, pensaci bene, l'ultima volta che un toscano ha fatto un inciucio del genere si è preso una tranvata che è ancora in prognosi riservata. Rischia di sciogliersi prima il Pd della prognosi". Il tutto condito dagli applausi del pubblico dell'Ariston. "Carlo e Maria, come Renzo e Lucia. Manzoni direbbe 'I promessi sponsor': grazie a voi due la raccolta pubblicitaria della Rai equivale a una manovra finanziaria. Pare che il ministro Padoan per tranquillizzare Bruxelles stia valutando un Sanremo al mese per risanare i bilanci italiani".
Ironia sul segretario della Lega Matteo Salvini
Carlo devi essere orgoglioso che la prima polemica del Festival sia stata sul tuo compenso: Salvini ha ragione, io ai terremotati darei anche lo stipendio di Salvini, con i soldi dello stipendio di Salvini l'Abruzzo lo ricostruirebbero in marmo di Carrara...". Applausi dal pubblico in sala. E poi "Maria non ha voluto neanche un voucher di Poletti....Io sono di Genova e con il c... che vengo gratis: Carlo Conti dà tutto a me". E più seriamente: "Se tutti pagassimo non ci sarebbe bisogno di beneficenza: andiamo dal commercialista".
E sulla sindaca di Roma Virginia Raggi
Crozza va avanti su Roma: "A me la Raggi piace da morire, con quel suo viso, quel suo sorriso un po' ingenuo, un po' smarrita, a tratti assente, ha quel suo sguardo vacuo che descritta così ti sembra scema. Ma non è scema, è invece sindaca, ci vuole coraggio ad essere sindaco di Roma". Una città che "è come Gotham City, con Batman bloccato sul Grande raccordo anulare...Io propongo di rifare Torino capitale, oppure facciamo più capitali, come il Sudafrica che ne ha tre: quindi facciamo Torino capitale amministrativa, Milano capitale legislativa e Roma capitale giudiziaria, Roma capitale detentiva come Alcatraz".