Il pasticcio derivati
La parola alla Cassazione
Lo scorso maggio la corte di Cassazione a sezioni riunite ha pronunciato una storica sentenza sul tema dei derivati degli enti locali, definendo per la prima volta cosa sia un derivato e quali caratteristiche debba avere per essere valido. Ebbene, probabilmente, neppure uno dei contratti stipulati nel quindicennio 2001-2014 – quando i derivati sono stati finalmente vietati agli enti pubblici – rispetta i criteri di trasparenza dettati dalla suprema corte. Dopo lo tsunami di cause civili e penali che hanno invaso le corti di giustizia di tutta Italia negli ultimi 15 anni finalmente la soluzione definitiva potrebbe essere alle porte. Sono ancora 150 i comuni italiani coinvolti nel pasticcio dei derivati e pagano alle banche 250 milioni l’anno oltre gli interessi sul debito. Le banche sono acutamente consapevoli del problema e invocano una legge che metta a posto la materia anche perché l’interpretazione della Corte potrebbe essere estesa anche ai rapporti tra privati. Quella della trasparenza e della comprensibilità dei prodotti finanziari è una delle grandi questioni irrisolte del nostro paese. Lo speciale di Luca Gaballo