Verdini da Vespa: "Sono diventato lo zimbello della minoranza democratica" e "non sono massone"
"Non so se se ne andranno: nei partiti si va, si rimane, si esce..." dice Denis Verdini rispondendo a Bruno Vespa che lo incalza chiedendo il suo giudizio sulla sinistra Pd. Il leader di Ala risponde a tutto campo: "Gli atteggiamenti della sinistra del Partito Democratico non sono trasparenti, sono diventato il loro zimbello, il punto di riferimento delle loro critiche".
Poi continua sul governo Renzi: "Questa legislatura nasce con un pareggio sostanziale. Da lì, il primo grande accordo fra Fi di Berlusconi e il Pd nella formazione del governo Letta. E la rielezione di Napolitano. È una legislatura costituente. Le cose sono cambiate rispetto all'inizio e con l'avvento dell'attuale presidente del consiglio Renzi, un premier giovane che da solo ha conquistato il Pd e poi è diventato presidente del Consiglio". "Oltre alla sua gioventù - continua il senatore - Renzi è anche pragmatico, a differenza di qualche suo collega. Lui dice se i voti non ce li ho qualcuno me li deve dare. Non è così ipocrita, o sporco come qualcuno vorrebbe delineare, mi sembra semplice. C'è una battaglia nel Pd fra visioni profondamente diverse, quella innovativa di Renzi e quella della ditta", di Bersani e D'Alema".
Verdini non si sottrae alle questioni più spinose: "Dicono che sono massone, questa cosa mi perseguita. Non è vero: se lo fossi lo direi", "Dicono che ho fatto il macellaio, mi iscriverò all'ordine dei beccai", ha aggiunto facendo riferimento all'antico ordine fiorentino dei macellai.