All'asta il Casino dell'Aurora e i suoi capolavori: all'interno l'unico dipinto murale di Caravaggio
Dentro la villa nel cuore di Roma che prende il nome da un'altra opera che la impreziosisce, il carro dell'Aurora affrescato dal Guercino
Il Casino dell'Aurora fu costruito nel 1570 e appartiene alla famiglia Ludovisi dall'inizio del 1600. Dopo la morte del principe Nicolò Boncompagni Ludovisi nel 2018, la villa è diventata oggetto di una disputa ereditaria. Un giudice ha recentemente ordinato che la villa venga messa all'asta, asta prevista per il 18 gennaio, con un valore stimato di 471 milioni di euro e un'offerta di partenza fissata a 353 milioni di euro. È la principessa Rita Jenrette Boncompagni Ludovisi, terza moglie del principe, ad accompagnare la stampa nella visita di quella che è la casa in cui abita da 18 anni.
Nel 2010, la coppia, per far fronte alle ingenti spese di mantenimento e restauro della proprietà - "Davvero, devi essere un miliardario, non un milionario se hai una casa come questa", commenta la principessa ad Associated Press - decise di aprire la villa al pubblico per gruppi turistici e cene per finanziare la continua manutenzione e ristrutturazione. A parte il soffitto di Caravaggio e l'affresco del Guercino, i giardini esterni, la villa di 2.800 metri quadrati ha una storia di visitatori illustri nel corso dei secoli come lo scrittore Henry James e il compositore russo Pyotr Ilyich Tchaikovsky.
Per arrivare alla stanza che contiene il dipinto murale di Caravaggio che raffigura Giove, Plutone e Nettuno intorno al globo terrestre con i segni zodiacali, si sale una scala a chiocciola che porta in quella che veniva chiamata la stanza della distilleria e veniva usata come laboratorio di alchimia. La datazione dell'opera è incerta in quanto mancano citazioni nelle fonti risalenti all'epoca ma si pensa che possa essere stato commissionato al Caravaggio nel 1597. Il murale, largo 2,75 metri, non è un affresco, ma una pittura a olio su muro, l'unica opera di questo tipo che si conosca realizzata da Caravaggio.
"È un'immagine rara da un lato, e dall'altro di grande valore, perché è di un artista eccezionale", spiega Claudio Strinati, storico dell'arte ed esperto di Caravaggio. "La scelta della tecnica dell'olio su muro deriva probabilmente dal fatto che Caravaggio non sapeva dipingere tecnicamente gli affreschi". Con l'avvicinarsi della data dell'asta, alcuni storici dell'arte hanno chiesto l'intervento dello Stato perché acquisisca la villa e gli inestimabili tesori artistici in essa contenuti facendo valere un diritto di prelazione in quanto sito di interesse storico protetto.